venerdì 25 settembre 2015

POLO LAICO COMUNICATO STAMPA SU CITTA’ METROPOLITANA

Lo stop alla richiesta di adesione di Vigevano alla Città Metropolitana di Milano deciso martedì pomeriggio ha un preciso responsabile ovvero il consigliere oltrepadano del Pd Giuseppe Villani,  ma anche precisi indirizzi che si muovano a Pavia tra Piazza Italia e via Bernardino da Feltre dove  il blocco politico-economico pavese è agitato vedendo minacciati posti e carriere personali. Il Polo Laico stigmatizza il comportamento dell’esponente PD che ha stabilito che quelle dei soliti noti fossero le indicazioni da seguire anziché quelle espresse dai rappresentanti eletti dai cittadini al Consiglio Comunale.


Il Sindaco Sala sta dimostrando limiti nella gestione di una questione vitale per il futuro di Vigevano. Ha assistito troppo passivamente all’iter della richiesta di adesione, sicuro che bastasse la documentazione prodotta e l’appoggio del presidente Maroni, invece il voto alla fine è politico e solo un ingenuo non avrebbe previsto le mosse del Pd provinciale e regionale. A proposito, è necessario che il Pd di Vigevano prenda  posizione chiara e univoca sulla questione.
Come Polo Laico siamo fortemente preoccupati  e pertanto ribadiamo quanto da mesi abbiamo proposto, inascoltati, al Sindaco Sala:


1.Il Sindaco da solo non può affrontare la questione dell’adesione di Vigevano alla Città Metropolitana. Occorre che venga coadiuvato da un team dedicato composto dal vicesindaco Ceffa, dal Segretario comunale, dal dottor Broich e da due esponenti della minoranza.

2. Vanno definiti incontri con i sindaci di Abbiategrasso e Magenta per capire la loro posizione, alla luce della bozza di creazione delle sette zone omogenee proposta dalla Città Metropolitana alla Regione ( tra cui il Magentino e l’Abbiatense).

3. Come Polo Laico abbiamo chiesto a un Consigliere di presentare al Consiglio della Città Metropolitana  un’ interpellanza sul parere non dato dai vertici della Città Metropolitana alla  Regione in merito alla adesione di Vigevano.

4. Va quindi immediatamente inviata richiesta formale al sindaco della Città Metropolitana di Milano perché venga prodotto un parere scritto e motivato sulla richiesta avanzata da Vigevano

5. Vanno organizzati incontri aperti alla città per far capire l’importanza per Vigevano di staccarsi da Pavia e per informare su chi, esponenti politici ed economici, sta cercando in tutti i modi di mantenere Vigevano suddita di Pavia.







lunedì 21 settembre 2015

CASTELLO, MA NON SOLO

CASTELLO, MA NON SOLO. 
LE PROPOSTE DEL POLO LAICO SUL TURISMO


Il turismo è un capitolo centrale nella Vigevano del futuro. Il nostro Centro Storico e il Parco del Ticino che ci circonda, hanno pochi eguali in Italia ma non sono mai stati considerati risorse economiche importanti, a differenza di quanto avviene altrove. 
Certo, la nostra collocazione geografica e il nostro clima non sono fra i più allettanti per il turista ma va considerato che Vigevano gode di una particolarità che consiste nel suo trovarsi proprio alle porte di una metropoli europea come Milano. Ecco perché pensiamo che la creazione di un credibile polo turistico e culturale a due passi da Milano e dai suoi aeroporti potrebbe non rivelarsi un'utopia ma una strada percorribile come già dimostrato da altre cittadine europee che hanno scommesso su questi settori, fra i pochi a reggere anche durante i periodi di crisi economica. Perché questo progetto possa avere successo occorrono investimenti e pazienza ma soprattutto occorre avere ben chiaro in mente dove si vuole arrivare.

Piazza Ducale: è il punto di partenza di ogni ragionamento sulla città turistica. Non è immaginabile alcun progetto serio se la nostra Piazza non verrà tutelata in maniera completamente diversa da quanto fatto finora. Il salotto deve tornare a risplendere di pulizia, di ordine e di offerte commerciali. E' fondamentale un piano di lavoro particolare per la raccolta differenziata ma anche per la lotta all'inciviltà con il coinvolgimento quindi di ASM e Polizia Locale. Esclusione totale delle auto e utilizzo della Piazza solo per eventi di livello adeguato. Il punto di riferimento devono essere le grandi piazze europee dove nessuno si sognerebbe mai di parcheggiare, orinare o gettare sigarette a terra e dove l'Amministrazione difficilmente consente l'insediamento di qualsiasi tipo di sagra. Occorre inoltre, attraverso la creazione della figura del responsabile unico dei Beni Architettonici, varare un piano di monitoraggio, intervento e progettualità ben definito e di livello adeguato.


Castello: l'unica possibilità per recuperare stabilmente e gestire strutture di tali dimensioni ed importanza si è dimostrata altrove essere la Fondazione di partecipazione. Il Comune potrebbe alienare alcuni edifici pubblici (es. Palazzo Crespi) per finanziare l'avvio della Fondazione.


Sostegno del consorzio AST (Agenzia Sviluppo Territoriale) sullo sviluppo del filone Leonardesco oltre che sul progetto Unesco (su Piazza, Castello e Colombarone). AST potrebbe con i giusti investimenti ergersi anche a vera e propria agenzia turistica territoriale in coordinamento e compartecipazione con la Lomellina .


Galleria di Arte Urbana diffusa
in collaborazione con architetti, artisti e writers, locali e non, per recuperare le zone degradate del Centro Storico (es. Vicolo De Roveti /Terraggi) ma anche delle periferie.


Ex Braidense: assieme al maschio del Castello potrebbe entrare in gioco previo un accordo con il Demanio per la collocazione delle Biblioteche Civiche o di un'area museale qualora si decidesse di ritornare all'ipotesi originaria di inserire le prime nel Maschio, già approntato per lo scopo. Spostare la Biblioteca Civica significa liberare Palazzo Crespi che potrebbe essere alienato (magari ad operatori interessati ad impiantarvi una struttura alberghiera) o inserito in una eventuale S.T.U.


Colombarone: per l'impegnativo recupero di questa imponente struttura occorre pensare a una Società di trasformazione urbana o altra forma giuridica compartecipata da pubblico e privato che divenga il referente progettuale che dovrà tenere conto anche dei passi già compiuti con l'UNESCO nell'ambito del Programma Man And Biosphere. Tutta l'area della Sforzesca potrebbe, prendere la forma di un borgo antico recuperato di grande impatto storico- turistico.
Sviluppo di un piano della comunicazione cittadino: studio per un marchio cittadino e "claims" pubblicitari che rendano univoca e riconoscibile l'offerta culturale, turistica, produttiva di Vigevano.


Revisione e interventi migliorativi dell’accessibilità web della Città ai fini turistici (portale web turistico).


Progetto di collaborazione con le scuole superiori "Volontari del Turismo" per il coinvolgimento degli studenti nell'accoglienza turistica. Oltre a interessare gli studenti il progetto ambisce a coinvolgere anche le loro famiglie per aumentare fra i cittadini la sensibilità verso il nostro patrimonio artistico combattendo così il degrado civico e culturale.


Progetto di illuminazione monumentale della Città: è ormai un valore aggiunto irrinunciabile in qualunque città voglia avere una vocazione turistica. Ottimizzazione degli orari di apertura del Castello e dei musei in ottica turistica attraverso una riformulazione dei turni e delle ferie del personale.



domenica 6 settembre 2015

A che serve il Consiglio Comunale?

Da oltre un anno è stata approvata all'unanimità la mozione presentata nel 2013 dal Polo Laico, che richiedeva l'apertura immediata di un tavolo fra tutti gli attori interessati (Scuola, Comune, ASL, Associazioni, gestore, genitori) per cercare di risolvere una volta per tutte la questione mense, con un occhio al futuro e in previsione della scadenza del contratto di appalto. Tale tavolo non è ancora stato convocato dimostrando una volta di più che alla Lega di risolvere il problema mensa non interessa assolutamente nulla ma quel che è peggio dimostrando che la Lega non tiene in alcun conto le decisioni della massima assise cittadina, diretta espressione dei cittadini, ivi compresi i propri elettori dal momento che la mozione era stata approvata anche con i voti dei consiglieri comunali leghisti. Vien da chiedersi a cosa serva il Consiglio Comunale e se questa sia l'idea di democrazia del partito delle ruspe.