mercoledì 24 febbraio 2016
Lady Marchiafava e il flop del turismo
I risultati dei flussi turistici in Lomellina 2008-2015 in quello che doveva essere il periodo clou grazie alla conclusione con EXPO 2015 sono implacabili e parlano della totale incapacità dell'Assessore Marchiafava a creare una rete turistica che comprendesse realmente tutta la Provincia di Pavia. Da tempo il Polo Laico aveva compreso come l'Assessora fosse del tutto inadeguata, dai tempi delle visite dei tour operator orientali, portati ovunque tranne che a Vigevano (se non ridicolmente e tardivamente su richiesta esplicita di uno di essi).
Era lampante la visione esclusivamente rivolta a Pavia e Oltrepo dell'assessorato provinciale. Lo è ancora, se date un'occhiata alla pagina facebook Turismo Provincia di Pavia è lampante come per la Marchiafava e i suoi sottoposti, Piazza Ducale e i Castelli della Lomellina contino meno di Torrevecchia Pia, il che in termini di marketing è chiaramente un'idiozia. Ma le colpe della Provincia non deve nascondere la pochezza degli amministratori locali che mai hanno dato il via a una progettualità comune, mai ad una strategia che avesse ben chiaro il traguardo che doveva avere in EXPO il suo inizio, non la sua traguardo, affinchè fosse creata quella base strutturale che potesse servire negli anni al rilancio di un comparto che non si riesce incredibilmente a sfruttare, a soli 35 km dal centro nevralgico del Paese nonchè seconda meta turistica dello stesso nello scorso anno.
Ecco perchè tardivi risultano ora gli strepiti contro la Marchiafava: ne andava chiesta subito la rimozione e di contro andavano programmate strategie a medio termine. Questo non è stato fatto, e non solo, nemmeno si è cominciato a discuterne assieme.
Di spunti per Vigevano il POLO LAICO sul turismo ne lanciò diversi come potete leggere sul nostro sito, per la Lega però evidentemente la questione non è così importante se alle 20 di sabato sera Piazza Ducale si presenta indecentemente sporca, se i fondi per EXPO che dovevano essere una pioggia si sono poi ridotti a un rivolo, se nessun accordo con le amminstrazioni limitrofe è stato posto in essere e potremmo continuare per ore con ciò che NON è stato fatto.
E' questione di "vision": c'è chi crede che il turismo (con la cultura) possa risollevare almeno in parte le sorti economiche di un territorio depresso e c'è chi invece si limita ad interventi "spot" di nessuna utilità pratica, il più delle volte affidandosi a dilettanti allo sbaraglio.
Non può dunque meravigliare se i risultati poi sono quelli illustrati dalla stampa.
lunedì 1 febbraio 2016
31 Gennaio: NO alla chiusura degli asili, NO alla vecchia politica!
Eccoci qui, il Polo Laico c'è. Noi
c'eravamo sulle mense, sull'ospedale, sul tribunale e prima ancora sull'acqua
pubblica. Oggi siamo qui con L'Altra Vigevano a Sinistra di Roberto Guarchi e il Movimento 5 Stelle a testimoniare la nostra contrarietà ad un modo di
operare vecchio, tutto rinchiuso all'interno del Palazzo.
Noi
ci siamo perché siamo prima di ogni altra cosa, vigevanesi, oltre i colori e le fazioni.
Noi oggi siamo qui per convincere
chi governa che c'è un altro modo di farlo ed è proprio quello di condividere
le idee, le proposte, le soluzioni.
La conferenza stampa indetta il 30 Gennaio
dalla maggioranza segna già una piccola vittoria delle opposizioni: è lampante
infatti come siano corsi a tardivi e incompleti ripari promettendo un bando che
vada a coprire i posti che verranno lasciati indietro dalla pubblica
amministrazione.
Ma questa è solo una raffazzonata
mossa politica e tale resterà se alle parole non seguiranno i fatti della
"condivisione".
Si, perché è difficile immaginare un
turbinio di nuove idee e di proposte nel chiuso di un ufficio comunale o nella
mente dell'assessore Avalle.
Questa città ha bisogno di aprire le
finestre, i suoi cittadini devono chiedere di diventare appunto cittadini e di
essere ascoltati.
Eccola la soluzione: ascoltare la
città, che non significa rinunciare a governare, significa anzi decidere a
fronte di un più ampio ventaglio di scelte, significa essere intelligenti.
Proprio questa è la nostra richiesta
al Sindaco: esca dagli schemini soliti, dai giochini politici per cui l'unico
interesse è vincere in Consiglio la gara delle mozioni. Perché l'ipotesi di un
intervento dei privati ripreso ieri in conferenza stampa potrebbe anche essere
possibile ma allora perché non discuterne i termini con la città?
È possibile sfruttare questa
occasione per cominciare a pensare a una Vigevano nuova, partecipata, condivisa.
Una città dove le scelte sono frutto di convergenze, di scambi intellettuali e
non di favori o amicizie. Una città moderna, civile.
COSA CHIEDIAMO ALLORA?
1. Innanzitutto
chiediamo ai cittadini di partecipare, di non rinunciare a esprimere il loro
dissenso ma soprattutto a esprimere le loro idee, perché la colpa non è sempre
degli altri, la colpa spesso è nostra perché ce ne freghiamo.
2. Chiediamo
che la delibera di Giunta numero 3 venda sospesa e che come richiesto dalla
minoranza consiliare si cominci un dibattito sull'argomento.
3.
Chiediamo al Sindaco che non si
proponga un bando a soli fini politici ma che i dirigenti e i responsabili
vengano inviati a studiare altre realtà, altri bandi, quello che avviene fuori
da qui, perché ciò che verrà messo in
piedi sia realmente in grado di offrire un servizio degno alla cittadinanza.
4.
Chiediamo condivisione: chiediamo
che quanto riportato da dirigenti e responsabili dopo questo necessario giro di
orizzonte venga illustrato, discusso e valutato con la città. Dopodichè la
maggioranza, come è giusto, deciderà ma almeno avrà avuto la possibilità di
scegliere fra altre proposte, scoprendo magari che ce ne sono di migliori.