I prossimi cinque anni saranno decisivi per Vigevano: pensiamo all'adesione alla città metropolitana, alla strada per Milano e alla recente e straordinaria occasione di diventare proprietari del Castello.
Di fronte a scelte vitali per Vigevano, le nomine degli assessori decise dal Sindaco destano non poche perplessità.
Al di là dell'impegno e della capacità dei singoli ai quali va il nostro augurio di buon lavoro e di disponibilità a collaborare, è la reiterata mancanza di una visione unitaria e strategica da parte del Sindaco Sala a lasciarci senza parole.
Come è possibile che il Sindaco non sappia guardare al di là delle solite spartizioni politiche? Quale sortilegio gli impedisce di fare tesoro degli errori e delle difficoltà emerse nel corso del precedente suo mandato?
Lo spezzettamento degli assessorati alla cultura, al castello e all'Agenzia di Sviluppo Territoriale ci restituisce il solito Andrea Sala sindaco: dividere per imperare, per indebolire gli altri (il vicesindaco Ceffa che aveva già tutte le conoscenze per operare sul Castello e su Ast), rivelando l' incapacità di capire che cultura e turismo sono la vera risorsa economica di Vigevano.
Perchè non sono stati unificati gli uffici cultura e turismo e quindi le risorse, i centri decisionali e di spesa? Perchè si vuole perseverare con una divisione senza senso e che ha creato, per mancanza di coordinamento, gravi perdite per la città?
Ricordiamo le mancate autorizzazioni richieste per l'apertura del Museo di Leonardo in Castello: un iter indicato dagli enti competenti espressamente già nel 2012 e che per il mancato coordinamento di uffici non era stato colto e seguito!!!!
Per altri 5 anni Castello, eventi, arredo urbano, piano di marketing continueranno ad essere considerati come caselle di un gioco solo e tutto politico che Vigevano non può più permettersi.
Sappia quindi il Sindaco che su questi temi la nostra sarà una battaglia civica dura: proposte ce ne sono a decine. E' l'ultimo mandato, faccia un favore alla città: ascolti agisca e lasci un bel ricordo e soprattutto una speranza di futuro a Vigevano, che vada oltre le solite sagre celtiche, le salamelle e le feste della birra che non verranno negate a nessuno ma che al benessere della città portano poco.
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