Ieri ho
dovuto ricredermi. Ebbene sì, non sono uno che avesse mai creduto molto nello
streaming, la trasmissione in diretta di riunioni, consigli, consessi, ma dopo
lo spettacolo offerto ieri in diretta da Regione Lombardia, ho cambiato
opinione: mi è parso un buon sistema per capire quello che spesso, live, non si
coglie. Quello che ieri è stato possibile rilevare è ciò che ha accomunato
quasi tutti gli intervenuti davanti alla Commissione incaricata di trasmettere
al Consiglio Regionale e poi alla Camera, un parere sull'annessione di Vigevano
alla Città Metropolitana di Milano: l'arroganza. Ha cominciato il Presidente di
ANCE, che dopo aver avallato negli anni le politiche che hanno portato alla
distruzione del settore edilizio (e di conseguenza di buona parte dell'economia
cittadina), dopo aver avallato il progetto dell'autostrada più inutile del
globo (e che, anziché i privati come stabilito, avremmo finito per pagare noi,
come accaduto con la Bre-Be-Mi), si è presentato non già illustrando le
valutazioni dell'Associazione da lui rappresentata ma, sostanzialmente, la
richiesta di garanzie su futuri contratti. L'arroganza del non chiedere scusa.
Poi è stato il turno del Presidente di Confindustria Pavia, che in verità là in
mezzo ha fatto la figura del grande statista. È stato bravo, nel tentativo di
non far trasparire alla Commissione la sua propensione, che è quella di
mantenere lo status quo per non alterare dinamiche di potere consolidate.
Tentativo, perché lo streaming ha permesso invece attraverso il body language e
alcune parole che sembravano sgorgare spontanee ma che venivano sapientemente
trattenute, di capire perfettamente il pensiero del leader degli industriali
teso a tutelare la imparzialità di uno studio commissionato e finanziato dagli
industriali stessi e sul quale esito possiamo sin d'ora scommettere. Egli ha
poi chiuso lamentando lo scarso coinvolgimento della sua categoria, lo aveva
già fatto durante le Elezioni cittadine: l'arroganza del supporre di pesare più
di chi è stato eletto dai cittadini. Poi l'arroganza giovanile: quella che ha
portato un consigliere Provinciale ancora giovane, non giovanissimo, a
sopravvalutarsi al punto da non capire di essere stato usato solo per la sua
vigevanesità che in veste appunto di consigliere provinciale diventava
funzionale alle tesi del Presidente della Provincia di Pavia. Per ultimi,
Sindaco e ViceSindaco, così arroganti nel giungere palesemente impreparati a un
appuntamento importantissimo sulla strada dell'annessione, semplicemente
sciorinando una serie di noti e inutili dati storici e sui flussi veicolari
anziché farsi latori di una nuova progettualità legata alle opportunità offerte
dal nostro territorio (Lomellina compresa, dal momento che è fondamentale esercitare
una azione di traino su di essa perché l'annessione abbia un senso) alla città
metropolitana e in questo caso il riferimento al turismo, alla cultura e
all'agricoltura pare evidente a tutti tranne che ai due rappresentanti del
Comune di Vigevano portatori altresì dell'arroganza di chi non capendo che la
battaglia é quasi persa e anziché ripiegare per riattaccare continua a testa
bassa a prendere schiaffi. Ecco, lo streaming ieri ha permesso di svelare
l'arroganza che ha coinvolto tutti i rappresentanti di una città che ha
dimostrato una volta di più, urbi et orbi, la sua pochezza. L'impressione è che
le possibilità di avere un parere positivo siano scarse e a questo punto non
resta che una strada, se per una volta si farà spazio al ragionamento: indire
velocemente un referendum e arrivarci con la città preparata da una serie di
incontri esplicativi. Solo così, ormai, si potranno sconfiggere le pulsioni
Pavia centriche di chi ha molto da perdere nel cambiamento e dunque lo osteggia
prescindendo da un'analisi dei fattori che dovrebbero tenerci legati a un'area
che già economicamente morta, subirà a breve una modificazione dei suoi assetti
coinvolgendo probabilmente Cremona, spostando così il suo baricentro e perdendo
dunque ancora di più le sue già scarse connotazioni industriali che sono invece
quelle da sempre prevalenti a Vigevano.
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