Da dieci anni Il POLO LAICO è una Lista
Civica, ben prima dunque che anche a livello locale si comprendesse la
necessità di superare la rigidità dei partiti tradizionali che spesso si
era scontrata con le esigenze della Città. Noi c’eravamo e a maggior ragione, ci siamo ancora e rivendichiamo con forza e orgoglio la nostra primogenitura.
In questi 10 anni siamo stati prima all'opposizione, denunciando soli
le “strane manomissioni” del Piano Regolatore dove terreni agricoli
diventavano edificabili un giorno sì e l'altro no. Siamo entrati
nell'attuale maggioranza preoccupati per la difficile situazione in cui
era precipitata la Città, abbiamo condotto battaglie riportando a mensa
molti ragazzi esclusi, abbiamo restituito i pasti a domicilio ai
nostri anziani , abbiamo urlato contro l'impoverimento del nostro
Ospedale dando voce a chi dall'interno non riusciva a farsi ascoltare,
abbiamo chiesto e ottenuto il ricambio dei vertici e il rilancio della
Multiservizi, abbiamo proposto partecipazione e condivisione degli
interventi sul Centro Storico e in altre aree della città e durante il
cammino abbiamo purtroppo dovuto constatare la mancanza di un'idea
complessiva e di progetti strategici per il futuro della nostra città
all'interno di questa come delle precedenti Amministrazioni.
Perciò da un anno a questa parte abbiamo coinvolto i cittadini, dai
rappresentanti delle professioni al volontariato, chiunque avesse
un’idea per ripensare e far ripartire la nostra città. Abbiamo
costituito commissioni, avviato incontri con esperti nei vari settori e
adesso abbiamo chiara sia l'idea generale della Vigevano del futuro, sia
gli strumenti e le azioni per ridarle una nuova identità e una nuova
anima civile.
Concetti che adesso presentiamo alla città con l'obiettivo di sollecitare ulteriori contributi migliorativi.
Un programma di cose concrete e fattibili, insieme ad una prospettiva
di largo respiro, che sottoponiamo anche alle forze politiche cittadine
interessate a cambiare Vigevano.
RIPRENDIAMOCI LA CITTA'
La nostra proposta parte dalla considerazione che Vigevano ha, in
questi anni, perso la sua identità e la sua peculiarità di Città viva,
progettuale, aperta e solidale.
Vigevano per ritrovare una sua
collocazione e una prospettiva di futuro che riporti ricchezza e
benessere, deve innanzitutto decidere quale tipo di Città vuole
diventare. Di certo una volta deciso obiettivi e traguardi, occorreranno
ben più dei cinque anni di una amministrazione per raggiungerli: saremo
fortunati se ne basteranno dieci.
Perché questo si realizzi
occorre la massima condivisione degli scopi fra le forze politiche ma
soprattutto fra i cittadini. Già durante l'attuale mandato l'idea di
base del Polo Laico è stata quella di condividere il più possibile le
proposte, a prescindere da quale fosse la parte proponente, senza
limitazioni dettate dalle ideologie e dalle bandiere di appartenenza,
superando di fatto il concetto di maggioranza e minoranza per rifarsi
invece a un concetto di Consiglio Comunale propositivo. La nostra forza
però non è stata sufficiente a rendere questo metodo "il" metodo di
lavoro della principale assise cittadina.
Ancora una volta si è
proceduto con le imposizioni, i veti e le ripicche dettati soltanto
dall'area di appartenenza e non già dall'approfondimento e dalla
collaborazione. Ancora una volta ha prevalso il concetto di non
condividere le idee con l' "avversario" e quando questo è accaduto,
dall'altra parte ha prevalso quello del non ascolto. Esattamente
l'opposto di ciò che andrebbe fatto per risolvere i molteplici problemi
della Città.
Noi crediamo che Vigevano abbia in sé grandi
potenzialità inespresse da affiancare alla tradizionale struttura
industriale che da tempo caratterizza la storia e l'economia della
Città.
Le ricchezze di Vigevano, da troppi anni solo sulla carta, sono
certamente la Piazza Ducale e il Castello ma anche tutto il resto del
Centro Storico, la Sforzesca con il Colombarone. Un patrimonio europeo
che, attraverso iniziative ed offerte culturali e commerciali di alto
livello, va trasformato in concreta risorsa economica per il futuro
della Città. Lo stesso dicasi per il Ticino, grande polmone verde alle
porte della Città e soprattutto alle porte della grande area
metropolitana milanese, follemente urbanizzata con conseguente perdita
di quella "misura d'uomo" che è invece ancora un tratto caratteristico
del vivere vigevanese. La Lomellina, zona agricola e di pregio
naturalistico, potenzialmente importante per la vasta area metropolitana
e che dobbiamo cominciare a considerare come nostra preziosa e naturale
alleata in una prospettiva di crescita e sviluppo.
Proprio il
dibattito in corso, sull' ingresso della Città nell'area metropolitana
milanese permette questa nuova visione di sviluppo: Vigevano come fulcro
di un cuneo ben piantato al cuore della Metropoli al quale può
apportare le sue specificità, differenti da ogni altra area convergente
su Milano.
Il riferimento è appunto alla vocazione agricola della
Lomellina di cui Vigevano deve ergersi a capofila, alla vocazione
turistica, culturale e industriale della Città che, opportunamente
stimolate (per l'industria si pensi alle reti d'impresa, alla banda
larga diffusa, al Polo tecnologico e alla sua integrazione con altri
progetti di ricerca) possono rinverdire quel sogno di "Città Ideale"
che rincorriamo dai tempi di Leonardo Da Vinci.
A queste condizioni
l'ingresso nell'area metropolitana può avvenire e facilitare gli attesi
e necessari miglioramenti infrastrutturali (strade, ferrovie) che
rappresentano la linfa a cui attingere per il nostro sviluppo.
Questi dunque i macro-temi della nostra proposta, che abbiamo poi
sviluppato ulteriormente come specificheremo nel dettaglio nel nostro
programma elettorale. I temi da esso toccati sono molteplici ma quelli
che ci stanno forse più a cuore sono due: la partecipazione e la
condivisone delle idee con la Città e il coinvolgimento dei ragazzi che
oggi rifiutano una politica che non riescono a comprendere, che non li
stimola e non li coinvolge, che non si sentono più appartenenti a una
collettività ma ad un insieme di singoli privo di progettualità e di
solidarietà.
Ragazzi che per loro stessa natura rivestono il ruolo
di innovatori, di sperimentatori e che proprio per questo non devono
essere lasciati ai margini.
Vogliamo creare una città in cui sia
ben visibile il rapporto di partecipazione e di ascolto costruttivo fra i
cittadini e chi amministra per arrivare a realizzare una comunità
solidale che includa anziché escludere. Solo così, con la collaborazione
di tutti, nessuno escluso, Vigevano può tornare al livello di benessere
che storicamente le compete.
Vogliamo insomma ritornare a lavorare e a sorridere, tutti assieme.
Ecco perché ci appelliamo a tutti i concittadini, alle altre forze
politiche, alle associazioni che condividono la nostra impostazione e
che comprendono quanto sia necessario sottoscrivere uniti questa sorta
di patto per la Città e cominciare a remare tutti nella stessa
direzione, con lucidità e programmazione.
E’ però evidente che questa
cambio di passo può avvenire solo a condizioni che si smetta una volta
per sempre di perseguire, in grande, gli interessi delle solite lobbies
di potere, ma anche, in piccolo, il personale interesse di ciascuno di
noi, distorsioni del vivere collettivo che da sempre frenano lo sviluppo
dell’Italia e della nostra Città.
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