giovedì 9 ottobre 2014

Il nostro progetto

Da dieci anni Il POLO LAICO è una Lista Civica, ben prima dunque che anche a livello locale si comprendesse la necessità di superare la rigidità dei partiti tradizionali che spesso si era scontrata con le esigenze della Città. Noi c’eravamo e a maggior ragione, ci siamo ancora e rivendichiamo con forza e orgoglio la nostra primogenitura.

In questi 10 anni siamo stati prima all'opposizione, denunciando soli le “strane manomissioni” del Piano Regolatore dove terreni agricoli diventavano edificabili un giorno sì e l'altro no. Siamo entrati nell'attuale maggioranza preoccupati per la difficile situazione in cui era precipitata la Città, abbiamo condotto battaglie riportando a mensa molti ragazzi esclusi, abbiamo restituito i pasti a domicilio ai nostri anziani , abbiamo urlato contro l'impoverimento del nostro Ospedale dando voce a chi dall'interno non riusciva a farsi ascoltare, abbiamo chiesto e ottenuto il ricambio dei vertici e il rilancio della Multiservizi, abbiamo proposto partecipazione e condivisione degli interventi sul Centro Storico e in altre aree della città e durante il cammino abbiamo purtroppo dovuto constatare la mancanza di un'idea complessiva e di progetti strategici per il futuro della nostra città all'interno di questa come delle precedenti Amministrazioni.

Perciò da un anno a questa parte abbiamo coinvolto i cittadini, dai rappresentanti delle professioni al volontariato, chiunque avesse un’idea per ripensare e far ripartire la nostra città. Abbiamo costituito commissioni, avviato incontri con esperti nei vari settori e adesso abbiamo chiara sia l'idea generale della Vigevano del futuro, sia gli strumenti e le azioni per ridarle una nuova identità e una nuova anima civile.

Concetti che adesso presentiamo alla città con l'obiettivo di sollecitare ulteriori contributi migliorativi.
Un programma di cose concrete e fattibili, insieme ad una prospettiva di largo respiro, che sottoponiamo anche alle forze politiche cittadine interessate a cambiare Vigevano.
                                                    RIPRENDIAMOCI LA CITTA'

La nostra proposta parte dalla considerazione che Vigevano ha, in questi anni, perso la sua identità e la sua peculiarità di Città viva, progettuale, aperta e solidale.
Vigevano per ritrovare una sua collocazione e una prospettiva di futuro che riporti ricchezza e benessere, deve innanzitutto decidere quale tipo di Città vuole diventare. Di certo una volta deciso obiettivi e traguardi, occorreranno ben più dei cinque anni di una amministrazione per raggiungerli: saremo fortunati se ne basteranno dieci.
Perché questo si realizzi occorre la massima condivisione degli scopi fra le forze politiche ma soprattutto fra i cittadini. Già durante l'attuale mandato l'idea di base del Polo Laico è stata quella di condividere il più possibile le proposte, a prescindere da quale fosse la parte proponente, senza limitazioni dettate dalle ideologie e dalle bandiere di appartenenza, superando di fatto il concetto di maggioranza e minoranza per rifarsi invece a un concetto di Consiglio Comunale propositivo. La nostra forza però non è stata sufficiente a rendere questo metodo "il" metodo di lavoro della principale assise cittadina.

Ancora una volta si è proceduto con le imposizioni, i veti e le ripicche dettati soltanto dall'area di appartenenza e non già dall'approfondimento e dalla collaborazione. Ancora una volta ha prevalso il concetto di non condividere le idee con l' "avversario" e quando questo è accaduto, dall'altra parte ha prevalso quello del non ascolto. Esattamente l'opposto di ciò che andrebbe fatto per risolvere i molteplici problemi della Città.

Noi crediamo che Vigevano abbia in sé grandi potenzialità inespresse da affiancare alla tradizionale struttura industriale che da tempo caratterizza la storia e l'economia della Città. 


Le ricchezze di Vigevano, da troppi anni solo sulla carta, sono certamente la Piazza Ducale e il Castello ma anche tutto il resto del Centro Storico, la Sforzesca con il Colombarone. Un patrimonio europeo che, attraverso iniziative ed offerte culturali e commerciali di alto livello, va trasformato in concreta risorsa economica per il futuro della Città. Lo stesso dicasi per il Ticino, grande polmone verde alle porte della Città e soprattutto alle porte della grande area metropolitana milanese, follemente urbanizzata con conseguente perdita di quella "misura d'uomo" che è invece ancora un tratto caratteristico del vivere vigevanese. La Lomellina, zona agricola e di pregio naturalistico, potenzialmente importante per la vasta area metropolitana e che dobbiamo cominciare a considerare come nostra preziosa e naturale alleata in una prospettiva di crescita e sviluppo.

Proprio il dibattito in corso, sull' ingresso della Città nell'area metropolitana milanese permette questa nuova visione di sviluppo: Vigevano come fulcro di un cuneo ben piantato al cuore della Metropoli al quale può apportare le sue specificità, differenti da ogni altra area convergente su Milano.
Il riferimento è appunto alla vocazione agricola della Lomellina di cui Vigevano deve ergersi a capofila, alla vocazione turistica, culturale e industriale della Città che, opportunamente stimolate (per l'industria si pensi alle reti d'impresa, alla banda larga diffusa, al Polo tecnologico e alla sua integrazione con altri progetti di ricerca) possono rinverdire quel sogno di "Città Ideale" che rincorriamo dai tempi di Leonardo Da Vinci.
A queste condizioni l'ingresso nell'area metropolitana può avvenire e facilitare gli attesi e necessari miglioramenti infrastrutturali (strade, ferrovie) che rappresentano la linfa a cui attingere per il nostro sviluppo.

Questi dunque i macro-temi della nostra proposta, che abbiamo poi sviluppato ulteriormente come specificheremo nel dettaglio nel nostro programma elettorale. I temi da esso toccati sono molteplici ma quelli che ci stanno forse più a cuore sono due: la partecipazione e la condivisone delle idee con la Città e il coinvolgimento dei ragazzi che oggi rifiutano una politica che non riescono a comprendere, che non li stimola e non li coinvolge, che non si sentono più appartenenti a una collettività ma ad un insieme di singoli privo di progettualità e di solidarietà.
Ragazzi che per loro stessa natura rivestono il ruolo di innovatori, di sperimentatori e che proprio per questo non devono essere lasciati ai margini.
Vogliamo creare una città in cui sia ben visibile il rapporto di partecipazione e di ascolto costruttivo fra i cittadini e chi amministra per arrivare a realizzare una comunità solidale che includa anziché escludere. Solo così, con la collaborazione di tutti, nessuno escluso, Vigevano può tornare al livello di benessere che storicamente le compete.

Vogliamo insomma ritornare a lavorare e a sorridere, tutti assieme.

Ecco perché ci appelliamo a tutti i concittadini, alle altre forze politiche, alle associazioni che condividono la nostra impostazione e che comprendono quanto sia necessario sottoscrivere uniti questa sorta di patto per la Città e cominciare a remare tutti nella stessa direzione, con lucidità e programmazione. 


E’ però evidente che questa cambio di passo può avvenire solo a condizioni che si smetta una volta per sempre di perseguire, in grande, gli interessi delle solite lobbies di potere, ma anche, in piccolo, il personale interesse di ciascuno di noi, distorsioni del vivere collettivo che da sempre frenano lo sviluppo dell’Italia e della nostra Città.

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