lunedì 6 luglio 2015

POLO LAICO COMUNICATO STAMPA SULLA DELIBERA DI INDIRIZZO PER LE NOMINE ALLE PARTECIPATE DAL COMUNE

POLO LAICO COMUNICATO STAMPA SULLA DELIBERA DI INDIRIZZO PER LE NOMINE ALLE PARTECIPATE DAL COMUNE

Quella che si fa oggi in Italia non è politica, è la degenerazione della politica.

Tanti si riempiono la bocca con le loro presunte diversità, in realtà poi appena possono si spartiscono il potere con i soliti mezzi ereditati da decenni e decenni di malapolitica.

Ieri sera in Consiglio Comunale abbiamo assistito in questo senso allo smascheramento ufficiale della Lega che, a nomine pressocché definite e già pubblicate dai giornali, ha presentato (per obbligo di legge) una delibera che doveva servire a indicare gli indirizzi da seguire proprio per pervenire alla definizione delle cariche nelle aziende partecipate dal Comune.

Due paginette striminzite che non definivano nulla se non che il Sindaco in sostanza mette in carica chi vuole, stipendiandolo naturalmente non con soldi suoi o della Lega ma pubblici.

Il Polo Laico ha chiesto al Sindaco di ritirare quella che il consigliere Bellazzi ha definito "una foglia di fico" e ha proposto una bozza di delibera molto più ampia e articolata che prevedesse buone pratiche di nuova politica, quali il merito, la professionalità, la trasparenza, la partecipazione, l'uguaglianza, il controllo, la pubblicizzazione.
Sulla stessa via gli emendamenti proposti dagli altri gruppi di minoranza.

Con il voto contrario all'adozione di questi provvedimenti, la Lega Nord e la sua emanazione Strada per Milano hanno certificato la loro appartenenza a una politica vecchia, fatta di favoritismi, accordi nascosti, spartizione.

Le nomine avverranno per mera convenienza politica, per opportunismo e per debiti elettorali con buona pace della professionalità, delle capacità e della qualità dei servizi resi ai cittadini vigevanesi.

giovedì 2 luglio 2015

POLO LAICO. COMUNICATO STAMPA SU NOMINE ASSESSORI COMUNE DI VIGEVANO

I prossimi cinque anni saranno decisivi per Vigevano: pensiamo all'adesione alla città metropolitana, alla strada per Milano e alla recente e straordinaria occasione di diventare proprietari del Castello. 

Di fronte a scelte vitali per Vigevano, le nomine degli assessori decise dal Sindaco destano non poche perplessità.


Al di là dell'impegno e della capacità dei singoli ai quali va il nostro augurio di buon lavoro e di disponibilità a collaborare, è la reiterata mancanza di una visione unitaria e strategica da parte del Sindaco Sala a lasciarci senza parole.


Come è possibile che il Sindaco non sappia guardare al di là delle solite spartizioni politiche? Quale sortilegio gli impedisce di fare tesoro degli errori e delle difficoltà emerse nel corso del precedente suo mandato?


Lo spezzettamento degli assessorati alla cultura, al castello e all'Agenzia di Sviluppo Territoriale ci restituisce il solito Andrea Sala sindaco:  dividere per imperare, per indebolire gli altri (il vicesindaco Ceffa che aveva già tutte le conoscenze per operare sul Castello e su Ast), rivelando l' incapacità di capire che  cultura e turismo sono la vera risorsa economica di Vigevano.


Perchè non sono stati unificati gli uffici cultura e turismo e quindi le risorse,  i centri decisionali e di spesa? Perchè si vuole perseverare con una divisione senza senso e che ha creato, per mancanza di coordinamento,  gravi perdite per la città?
Ricordiamo le mancate autorizzazioni richieste per l'apertura del Museo di Leonardo in Castello: un iter indicato dagli enti competenti espressamente già nel 2012 e che per il mancato coordinamento di uffici non era stato colto e seguito!!!!


Per altri 5 anni Castello, eventi, arredo urbano, piano di marketing continueranno ad essere considerati come caselle di un gioco solo e tutto politico che Vigevano non può più permettersi. 


Sappia quindi il Sindaco che su questi temi la nostra sarà una battaglia civica dura: proposte ce ne sono a decine. E' l'ultimo mandato, faccia un favore alla città: ascolti agisca e lasci un bel ricordo e soprattutto una speranza di futuro a Vigevano, che vada oltre le solite sagre celtiche, le salamelle e le feste della birra che non verranno negate a nessuno ma che al benessere della città portano poco.