sabato 31 ottobre 2015

Broni-Mortara: pochi hanno interesse, tanti girano la testa

Un progetto degli anni '60 che per definirlo attuale occorre uno sforzo di fantasia non indifferente. 

Un territorio che andrebbe tutelato come ecosistema e valorizzato per l'eccellenza agroalimentare che potrebbe rappresentare in mano a menti più illuminate. 


Un sistema già visto con la BreBeMi per cui il privato inizia i lavori ma per finirli occorrono fondi pubblici (per poi tentare di farci guadagnare di nuovo il privato concessionario con le tariffe a chilometro più alte in Italia).


Nessuna reale utilità globale né locale e addirittura un danno strategico per Vigevano perché spegne ogni possibilità di ottenere collegamenti razionali con la grande viabilità. 

Il Polo Logistico di Mortara, utilizzato come scusa, stanti le direttrici dei propri flussi necessiterebbe semplicemente di una connessione con Stroppiana per agganciare la viabilità nord-sud.

In pratica un'opera che servirebbe a far lavorare per 4-5 anni le imprese di ANCE (con la stessa "vision" che ha già distrutto il settore immobiliare cittadino) e a dar "lustro" (secondo vecchie mentalità da paese") a qualche sindaco. 


Passati i sindaci e passati i 5 anni 
ANCE tornerà a piangere mentre lo scempio sarà ormai compiuto con la connivenza di una silente politica locale.


(immagine tratta da l'Informatore Vigevanese)

lunedì 26 ottobre 2015

Polo Laico:"Un'idea per tutti, un libro per te" Terza edizione con sondaggio su Città Metropolitana

A dimostrazione che si può fare politica per la città anche se non si è presenti in consiglio comunale, il Polo Laico ha organizzato sabato pomeriggio la terza edizione del format "Un'idea per tutti, un libro per te", vera e propria "libreria" gratuita in via XX Settembre. “Questo è stato il nostro contributo alla Rassegna Letteraria– spiega il portavoce Luca Bellazzi – perché una delle finalità principali del Polo Laico è proprio diffondere la cultura. In cambio dei libri che abbiamo regalato abbiamo chiesto di compilare una scheda con due domande sull'adesione alla Città Metropolitana: sei favorevole o sfavorevole, indica il motivo. 
A rispondere sono stati 104 cittadini di tutte le età, in tre ore di presenza. I risultati hanno dato il seguente esito: 87 a favore, 14 contrari e solo 3 hanno indicato di non avere un'idea. I risultati si sovrappongono ai dati rilevati in un'analoga occasione ad Aprile confermando dunque come la scelta di aderire alla Città Metropolitana sia condivisa dai vigevanesi intervistati.
Tra le ragioni a risposta libera di chi vuole staccarsi da Pavia ed andare con Milano, il 43%  ha indicato “per le maggiori opportunità di lavoro ed economia", il 17% per migliorare i collegamenti, seguito dall' 11% che ritiene lo sviluppo turistico e culturale il principale vantaggio e da un 6%  per i quali è una occasione di svegliarsi dal letargo. 
Tra coloro che sono contrari solo il 12% adduce  come ragione del rimanere con Pavia la paura di rincari. 

“Abbiamo ascoltato i vigevanesi e chiesto loro di esprimersi – commenta Luca Bellazzi – perché questa è da sempre la nostra idea di politica. Abbiamo voluto testare i dati rilevati sei mesi fa e anche raccogliere spunti per i prossimi eventi che stiamo organizzando sempre con la partecipazione dei cittadini quando invece  altri partiti preferiscono ascoltare le sezioni di partito lomelline o gli ordini che arrivano dal milanese”.

La prossima iniziativa del Polo Laico dunque, sarà una mattinata dedicata ad una discussione aperta al pubblico in programma l' 8 novembre a partire dalle ore 10.30 nella Sala dell'Affresco del Castello in cui si tratterà l'argomento Città Metropolitana provando anche a rispondere ai quesiti dei vigevanesi raccolti sabato pomeriggio. 



 



mercoledì 21 ottobre 2015

I dieci “No” dei 5S per non aderire a Città Metropolitana non stanno in piedi. Ecco punto per punto perchè.

Analizziamo e confutiamo punto per punto il documento emesso ieri da M5S Vigevano

Iniziamo con i tre preamboli del documento :

1) "M5S da sempre è schierato contro l'esistenza degli enti intermedi"

E’ uno dei pochi punti che non  confutiamo, trovandoci pienamente d’accordo. La realtà però è che non solo le città metropolitane, ma pure le province o ex-province e le aree vaste sono TUTTI, attualmente, enti intermedi. Quindi di qualunque ambito Vigevano decida di far parte, farà parte di un ente intermedio. Casomai la questione è quella di lavorare, in prima linea, per modificare la legge nazionale affinché i rappresentanti di tali enti vengano eletti direttamente dai cittadini. Posto così, quindi, l’argomento è solo fuorviante.

2) Che la "riforma Del Rio" sia come sempre in Italia limitata dalle migliaia di interessi "particulari" è fuori di dubbio e limitare le amministrazioni dentro a schemi prestabiliti non è certo l'ideale ma in attesa che spontanee ed omogenee aggregazioni di Comuni sorgano, se mai ne verrà data la possibilità, bisogna pensare che: 

a) le aree vaste sono previste e quindi vanno studiate, ponderate e valutate 
b) che la governance sovracomunale delle aree metropolitane è una necessità imprescindibile.

3) "Le Città Metropolitane sono considerate dagli esperti del settore un fallimento, e a livello mondiale si sta avviando il processo inverso che comporta proprio lo smantellamento di una soluzione amministrativa fallimentare da tanti punti di vista". 


In attesa di conoscere nomi e cognomi di tali emeriti esperti e facendo notare che le città metropolitane italiane sono appena partite (per cui a meno di avere una sfera di cristallo...), meglio e più utile ragionare sull'oggi e sulle tendenze in atto in Italia e in Europa. In Europa il 68% della popolazione dell’Unione Europea risiede attualmente in regioni metropolitane, dove si generano più dei due terzi del Pil europeo. Non a caso la Commissione europea ha previsto, nella nuova Programmazione 2014-2020, un sostegno specifico riservato alle città e allo sviluppo urbano.L'economista Dario Di Vico lunedì scorso sul Corriere della Sera a proposito di localismo in crisi e delle nuove ragioni del Nord ha scritto:"E' evidente a tutti che nel post crisi non avremo a disposizione un modello di sviluppo per ciascun territorio ed emerge anzi come i confini amministrativi siano del tutto artificiosi e persino dannosi per programmare uno sviluppo integrato. Fortunatamente Milano sembra aver trovato energie e motivazioni per ripartire.... I territori devono recuperare consapevolezza di questa novità e FARE L'UNICA SCELTA SENSATA: AGGANCIARSI.

E ora passiamo ai restanti 7 punti dell'elenco 5S: 


1) e 2) Lavoro - Infrastrutture
"L’adesione alla Città Metropolitana di Milano aumenterà le possibilità di lavoro per i vigevanesi: falso"


Cerchiamo di capirci anche senza essere esperti in economia. Chi crea i posti di lavoro sono le imprese. Vigevano è un distretto industriale ancora forte. Nel solo settore meccano-calzaturiero sono attive quasi 600 imprese. Vigevano è il quinto distretto in Italia (vedi Rapporto sui Distretti Italiani 2014). Entrare nell'area metropolitana con il peso delle nostre aziende e delle loro associazioni di categoria significa avere migliori contatti istituzionali e con i centri di ricerca e le Università milanesi, così da poter agganciare la rivoluzione tecnologica in atto che si chiama Manifattura 4.0 e per la quale Regione Lombardia ha stanziato 380 mila euro. La recente legge regionale 32/2015 che regola i rapporti tra Regione e Città Metropolitana all'articolo 8 mette in capo alla Città metropolitana il coordinamento e promozione dello sviluppo economico in accordo con la Camera di commercio di Milano. Per perseguire tali scopi promuove gli accordi per la competitività previsti dalla legge regionale 11, favorendo il coinvolgimento di pubbliche amministrazioni, imprese, aggregazioni di imprese, distretti e filiere di piccole e medie imprese. Se le aziende vigevanesi innovano, sfruttano le possibilità delle leggi avendo quel coordinamento che Pavia (vedi legge 11) non ha ad oggi esercitato, creano posti di lavoro. Non a Milano ma a Vigevano.

3) Tariffe e Tasse
"L'adesione alla Città Metropolitana di Milano diminuirà le tariffe o le tasse: falso"

 
Qui si inventa addirittura un'affermazione che mai è stata esposta dall'opinione pubblica e cioè che entrando in CM diminuirebbero tasse o tariffe. Intanto oggi è molto difficile stabilire con precisione questi dati: l'acqua potrebbe costare meno essendo l'ambito che potrebbe crearsi più orograficamente omogeneo di quello in essere mentre l'assicurazione auto potrebbe costare qualche decina di euro in più ma anche questa non è una certezza. In ogni caso tutte queste valutazioni vanno fatte alla luce delle possibilità che invece si aprirebbero. Nel peggiore dei casi a noi pare che sia un po' come sentirsi dire "ti do 1000 euro se me ne dai 5" e rinunciare per non spendere i 5 euro." Infine, nemmeno riguardo l'area vasta che verrà a formarsi abbiamo, oggi certezze su tasse e tariffe.


4) Turismo
"L’adesione alla Città Metropolitana di Milano porterà più turisti a Vigevano: falso."

 
Milano grazie ad Expo e alla sua trasformazione urbana sta diventando una delle città turisticamente più attrattive. E lo sarà ancora di più dopo Expo. I flussi turistici è evidente che sono e sempre più legati a Milano. Non certo a Pavia dove dal 1945 si continua a dire che la Certosa deve essere collegata alla città, ma intanto durante Expo è rimasta chiusa ai turisi. Inoltre, l'affermazione va anche qui inquadrata nell'ambito dell'osservazione principale che riguarda tutto l'argomento CM: i turisti a Vigevano
aumenteranno principalmente se i Vigevanesi sapranno attirarli, sfruttando al massimo la vicinanza con la seconda città italiana per arrivi, creando un centro culturale-architettonico-naturalistico di rilievo.


5) Ricchezza
"L’adesione alla Città Metropolitana di Milano farà diventare più ricca Vigevano: falso."

 
Intanto qui si parte confondendo Città di Milano con Città Metropolitana e questo basterebbe per stoppare l'analisi. I debiti della CM derivano principalmente (94 mln) dal pregresso di Provincia di Milano mentre il resto è legato alle sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità da parte del defunto ente. Il Sindaco Pisapia asserisce di aver raggiunto il pareggio di bilancio per il 2015.
Il punto principale però è ancora una volta la capacità dei vigevanesi di organizzarsi per sfruttare le potenzialità di un'area che vanta un PIL procapite (2012) di 37.642 euro contro i 22.707 della Provincia di Pavia e un reddito disponibile procapite di 26.733 contro 17.158 euro. Inoltre l'area milanese drena il 30% degli investimenti stranieri annui in Italia.


6) Pendolarismo
"L’adesione alla Città Metropolitana di Milano renderà più facile la vita ai pendolari: falso."

 
Qui si parla di 8000 pendolari che ogni giorno giungono a Vigevano per lavorare a fronte dei 5 mila che si dirigono verso Milano per lo stesso motivo. Ora, pare abbastanza semplice capire come, mentre i 5000 vigevanesi che si recano a Milano sono pendolari a tutti gli effetti, gli 8000 che gravitano su Vigevano siano per la maggior parte vigevanesi residenti a Gambolò, Cassolnovo, Gravellona ovvero comuni limitrofi dove molti vigevanesi han comprato casa per i prezzi un tempo più abbordabili ma che in realtà vivono, spendono, escono a Vigevano. I paesi della cintura vigevanese si configurano di fatto come quartieri della città stessa. Su questi paesi e sulla Lomellina va prodotto un lavoro di cucitura - che prenda inizio dal Distretto industriale ma che coinvolga poi l'agricoltura, il turismo etc.- mai avvenuto prima e che permetterà alla Lomellina di vedere i propri interessi rappresentati da Vigevano in CM ovvero in un'area di nuove possibilità. Infine Milano e' diventata un modello di innovazione e sviluppo anche a livello di mobilità. Il Consigliere di Città Metropolitana Biscardini proprio Domenica mattina in una conferenza tenutasi a Palazzo Marino, chiariva come programmare e disegnare al meglio il trasporto di chi deve raggiungere Milano da fuori sia un punto fondamentale di CM.


7) Pavia
"L’adesione alla Città Metropolitana di Milano significare lasciare Pavia che non ci ha mai dato niente. Falso."

 
Politicamente dal 1945 ad oggi i presidenti della Provincia di Pavia sono stati solo pavesi ed oltrepadani. Vogliamo contare gli assessori provinciali vigevanesi? Carlo Nipoti, Giuseppe Pomati, Michele Bozzano.
Vigevano è stata sempre e solo considerata dai principali partiti, PD e Forza Italia e prima ancora Dc e Pci, un serbatoio di voti. Negli anni Sessanta la Provincia e la Camera di Commercio invece di finanziare un Palazzo Esposizioni a Vigevano, sede della Mostra Internazionale delle calzature, hanno costruito a Pavia Palazzo Esposizioni per una fiera generica dalle macchine agricole ai bovini. Per M5S Vigevano dovrebbe diventare “autonoma e rivestire il ruolo di autentico “capoluogo” del territorio” : in attesa di una modifica ulteriore della Costituzione che permetta spontanee aggregazioni territoriali omogenee, Vigevano deve esercitare un'azione trainante su tutta l'area circostante, da Abbiategrasso-Magenta a Mortara. Deve imparare a proporsi come leader territoriale sfruttando le sue imprese e le sue ricchezze architettonico-paesaggistiche ma all'interno non già di un'area vasta incomprensibile e stagnante ma dell'area economicamente, culturalmente e tecnologicamente più avanzata d'Italia.



Ci pare quindi che, senza troppe difficoltà il castello 5S sia stato smontato. La Città Metropolitana di Milano può rappresentare per Vigevano un ulteriore treno di sviluppo. I precedenti sono stati persi tutti per miopia, incapacità o calcolo personale. L'area milanese è un'area di enormi possibilità per chi invece investe innanzitutto su se stesso e sulla propria capacità di evolversi.


I perchè occorre legarsi a Milano ci paiono spiegati, restano ancora solo due domande a cui rispondere: 


1) la domanda delle 100 pistole a cui nessuno finora è mai riuscito a rispondere: un solo motivo per restare in Provincia di Pavia

2) come mai il M5S, improvvisamente da una posizione refendaria ma non contraria esce con dieci no secchi, da un giorno all'altro, senza un dibattito con la città, senza ascolto, in modo del tutto autoreferenziale? 




                                     


lunedì 19 ottobre 2015

"Un'idea per tutti, un libro per te" terza edizione, con sondaggio su Città Metropolitana

Sabato 24/10 dalle 16 alle 19 in via Venti Settembre durante la terza edizione di "Un'idea per tutti, un libro per te" Polo Laico e PLAC- Polo Laico Associazione Culturale, raccoglieranno le domande dei vigevanesi sulla questione Città Metropolitana.
A queste domande verrà data successivamente risposta nel corso della serie di incontri “Partecipando” che riprenderà Domenica 8 Novembre presso la Sala dell'Affresco in Castello.
 
 

mercoledì 14 ottobre 2015

CONFERENZA STAMPA DEL 14/10/2015

"Già dal nostro programma elettorale le idee del Polo Laico su Città Metropolitana erano ben chiare e definite: CONDIVISIONE, PROGETTO SOSTENIBILE, LOMELLINA i punti chiave del nostro discorso.

Dopo l'audizione in Commissione regionale e la misera figura fatta dai rappresentanti vigevanesi pareva evidente la necessità, anche politica a questo punto, di un referendum sul tema per affossare ogni spinta conservatrice. Allo stato attuale, dopo le dichiarazioni di Confartigianato, di Assomac e in parte anche di ANCE, pare possibile un percorso che consenta di evitarlo.

E' un dato di fatto, e noi del Polo Laico già avevamo sondato i cittadini sull'argomento ricavandone la sensazione di completa mancanza di conoscenza dell'argomento (come potete vedere dai dati del nostro sondaggio di Aprile 2015), che è necessario portare il dibattito in città.  La mancata conoscenza è negativa soprattutto per chi, come noi è favorevole all'adesione dal momento che non conoscendo il problema i cittadini sono in balìa di chi propone argomenti inesistenti come quello dei Vigili del Fuoco che sparirebbero e quello della perdita della sede ASL, peraltro già di fatto presente solo a livello di sportelli perchè tutta l'opera dirigenziale è a Pavia e quella amministrativa a Voghera senza che nessuno fra gli attuali vocianti abbia mai alzato un dito.

Ecco perchè  Domenica 8 Novembre presso la Sala dell'Affresco, il Polo Laico organizzerà un incontro pubblico nel quale interverranno esperti della questione Città Metropolitana per chiarire i dubbi dei cittadini ma ancor di più per iniziare a porre le basi di quello che deve essere un vero progetto di integrazione con Milano. Sulla base di questo progetto e del successivo auspicabile ingresso in Città Metropolitana dovrà essere coinvolta la parte confinante di Lomellina che potrà avvantaggiarsi avendo in Vigevano una sorta di trait d'union con la metropoli. 


Infine, porremo anche la domanda a cui nessuno finora ha mai risposto e che anzi, tutti evitano: UN SOLO MOTIVO PER RESTARE CON PAVIA? Domanda chiave, ancor più in un'ottica futura di area vasta completamente decentrata verso Cremona e con totale vocazione agricola."

 

martedì 6 ottobre 2015

Città Metropolitana: da quasi un anno il Polo Laico indica ciò che ora pare chiaro a tutti

Estratto dal Programma Elettorale del Polo Laico per le Elezioni Amministrative di Vigevano 2015

La Città Metropolitana: Vigevano per affrontare la sfida deve organizzarsi, dapprima coagulando i limitrofi centri facenti capo al Distretto Industriale e poi anche il territorio della Lomellina per puntare sulle eccellenze e specificità da apportare alla nuova Città Metropolitana milanese attraverso la presentazione di progetti sostenibili. Naturalmente non si tratta di annettere gli altri comuni alla Città Metropolitana dal momento che ciò non è previsto dalle norme. Si tratta di rendersi “ambasciatori” presso la Metropoli di un’offerta integrata, unica e attrattiva. Ricchezze monumentali, naturalistiche, sistema agricolo sono caratteristiche che le altre aree della metropoli non possiedono in modo così integrato e per certi aspetti, unico. Sono queste le doti che la nostra zona può offrire alla Città Metropolitana, sono queste dunque le aree di intervento su cui agire, assieme alla creazione di un polo culturale importante e credibile in un contesto che punti sull’alta qualità della vita in opposizione alla alienazione della grande urbanizzazione milanese. Se riusciremo a compiere questo lavoro organizzativo ed aggregativo allora potremmo trovare nella amministrazione metropolitana la sponda utile al rinnovamento infrastrutturale che ci è necessario. Per realizzare tutto questo è di primaria importanza che la scelta sia condivisa e occorre perciò spiegare nei dettagli la questione e ascoltare la Città. E’ quindi necessario fin d’ora sviluppare e strutturare un’ampia discussione pubblica con condivisione di informazioni, idee, progetti.

sabato 3 ottobre 2015

Rice: perché?



Sabato e Domenica scorsi, nel cortile del Castello si è svolta "Rice", manifestazione che ha rappresentato per qualche periodo una possibilità per Vigevano: la possibilità, attraverso un format già funzionante altrove, di caratterizzare la città dal punto di vista culturale e gastronomico ovvero due settori che nonostante la crisi hanno continuato ad attirare gente disposta a spendere a fronte di un'offerta di qualità. 
 
Su Rice dunque occorreva investire e invece? Invece già da un paio di edizioni si intravedevano le difficoltà in cui la rassegna veniva lasciata versare. Fino al culmine di quest'anno: nell'anno di Expo, manifestazione universale centrata sull'alimentazione del pianeta, Vigevano, che disponeva appunto di un format riguardante proprio l'alimento che coniuga due qualità importantissime come l'enorme diffusione mondiale e la possibilità di raggiungere, nelle sapienti mani tricolori, vette qualitative eccellenti, arrivava ad organizzarlo all'ultimo momento.   

Così le date si sono sovrapposte- senza che si sia pensato a integrazioni e collegamenti fra le manifestazioni- alla festa dell'Oca di Mortara che ben altro successo ha riscosso e all'Autunno Pavese, manifestazione che si tiene annualmente a Pavia ampiamente finanziata dalla Camera di Commercio e quindi anche con risorse vigevanesi. 


Pur apprezzando l'intenzione di portare avanti comunque la manifestazione, la sua tradizione e pur apprezzando moltissimo lo sforzo di chi ha dovuto organizzare il tutto con uno finanziamento regionale e provinciale di 30 mila euro la cui conferma è arrivata solo a fine Agosto, risulta difficile comprendere perché.

Perché in questa città e in una Provincia che speriamo di abbandonare al più presto, non si riesca a capire che sono più dannose manifestazioni raffazzonate di quelle che non si riescono ad organizzare: chi ha partecipato a questo Rice, non tornerà e farà pubblicità negativa. 
Perché si è voluto fare un danno ulteriore alla credibilità della manifestazione? Perché non si comprende che questa poteva essere un'occasione importantissima nell'offerta turistica e culturale della città? A Bra, che non ha nemmeno un decimo delle bellezze di Vigevano, giungono decine di migliaia di persone durante "Cheese" che altro non è che la stessa manifestazione ma con due varianti: 1) è incentrata sul formaggio 2) l'Amministrazione ci crede e vi investe. 
Perché non si riesce a programmare con un minimo di progettualità e non così, solo per poter dire che la manifestazione c'è stata?


Il provincialismo culturale, la miopia di una Amministrazione che ha preferito per Expo dare risorse ad una inutile mostra fotografica , le incapacità di coordinamento con un'altrettanto miope e dispersiva Amministrazione Provinciale, sono le mura  che impediscono il nostro sviluppo, le mura da scalfire  se vogliamo uscire davvero da una crisi che sembra senza fine. 


Chiediamo all'Assessore Ghia e all'Assessore Mirabelli di farsi parte attiva di questa rivoluzione culturale non più procrastinabile. Si cominci a pensare in termini più ampi, in termini sovracittadini. Si pensi in termini di investimenti progressivi ma duraturi (la già citata Festa dell'Oca a Mortara giunta se non erriamo alla 49ma edizione ne è un esempio). Solo così si potrà avere un ritorno economico che giustifichi lo sforzo. 

Si stili un calendario, ci si muova per tempo, si punti su due tre manifestazioni nell'arco dell'anno - Rice, Settimana Letteraria già sono due - ma si abbia anche il coraggio di innovare, di sperimentare. Si integrino le manifestazioni cittadine con quelle che si svolgono a dieci minuti da qui, Mortara ma anche Abbiategrasso. 


Vigevano non ha più tempo per le improvvisazioni: c'è bisogno di professionalità, c'è bisogno di alzare il livello. Le potenzialità ci sono sarebbe ora di lavorarci sul serio.

P.S.: aggiungiamo oggi, 3 Ottobre,  che proprio non si sentiva la mancanza della presa in giro pubblicata sui giornali dell'affluenza stimata in 22.000 persone. Chi era in città ha visto la situazione sopra descritta, falsificare dati come nella peggior Unione Sovietica difficilmente porterà alla necessaria analisi e critica necessarie per migliorare.