lunedì 30 novembre 2015

CITTÀ METROPOLITANA, INSIEME PER CONTARE DI PIU' MA OCCORRE FARE SQUADRA


Dai sindaci di Abbiategrasso e Gravellona l'invita a Vigevano a progettare insieme anche ai comuni lomellini e a Magenta l'ingresso in città metropolitana 

“INSIEME PER CONTARE DI PIU' MA OCCORRE FARE SQUADRA”



Abbiategrasso vede l'adesione di Vigevano nella città metropolitana come una grande opportunità. ll sindaco di Abbiategrasso PierLuigi Arrara è intervenuto via intervista video all'incontro organizzato dal Polo Laico domenica scorsa presso la sala dell'affresco del Castello.
“I vantaggi non sono solo per la vostra città – ha spiegato – ma anche per Abbiategrasso e Magenta che, grazie al vostro ingresso, potranno contare di più sia in termini numerici di abitanti che di progettualità da costruire insieme”.
 
All'incontro hanno preso parte il vicesindaco di Vigevano Andrea Ceffa, il sindaco di Gravellona Franco Ratti e il vicesindaco di Cassolnovo Davide Vai. L'intervista al sindaco di Abbiategrasso è stata seguita dal pubblico e dai relatori con grande attenzione. Arrara ha parlato del peso politico che la zona omogenea dell'Abbiatense e del Magentino prevista da Città Metropolitana potrà avere grazie alla presenza di Vigevano e si è soffermato, in particolare, su potenziamento ed ottimizzazione dei servizi di rilevanza economica (gas, acqua, rifiuti) ma anche sociali e di quelli legati al turismo e alle eccellenze alimentari.

Se il titolo dell'incontro era “Facciamo squadra” il primo a volerla fare è il comune di Abbiategrasso. L'invito a dar vita a tavoli di confronto è stato raccolto con favore dal vicesindaco di Vigevano che ha ammesso: “ci siamo concentrati sull'iter di adesione così come previsto dalla legge, adesso occorre passare alla fase della costruzione e dell'aggregazione”.

Analogo invito al dialogo è arrivato dal vicesindaco di Cassolnovo che ha rimproverato a Vigevano di “non fare squadra con i comuni come il nostro, ma penso anche a Gravellona, Gambolò, che sono parte del distretto industriale”. Favorevole al lasciare Pavia per Milano Franco Ratti primo cittadino di Gravellona che, tuttavia, ha lanciato frecciate polemiche a Vigevano. “Avete la piazza più bella del mondo – ha detto – e per 500 anni l'avete nascosta. Ci sono possibilità turistiche enormi da sfruttare insieme anche a Gravellona che, da sola, fa 30 mila visitatori all'anno. Se davvero vogliamo puntare sul turismo non servono parole ma fatti: chi entra da Milano a Vigevano si trova davanti un ingresso poco invitante con una rotonda abbandonata e poi un'impresa funebre, capannoni industriali...”

Il dibattito molto propositivo ha visto diversi interventi (tra cui quello del presidente di Ascom Renato Scarano) che hanno sottolineato come manchi, da parte dell'amministrazione comunale, un ascolto alle tante persone che hanno idee e voglia di fare.

“Dai due incontri che abbiamo organizzato – dichiara il portavoce del Polo Laico Luca Bellazzi – è emerso con forza che occorre fare squadra non a parole ma con i fatti. Proporremo al sindaco Sala di dare vita ad un organismo che si occupi con continuità e con forza progettuale di questo e quindi creando tavoli di lavoro con Abbiategrasso e Magenta e i comuni lomellini del distretto industriale. E lo solleciteremo a far lavorare uffici e dirigenti nell'ascolto della forze cittadine”.







Città Metropolitana, secondo incontro. Partecipazione e proposte

Qualche posto vuoto in più nella prima domenica di acquisti natalizi ma pubblico attento e partecipe questa mattina alla Sala dell'Affresco per il secondo convegno su Città Metropolitana con la partecipazione dei rappresentanti dei Comuni di Vigevano, Abbiategrasso, Cassolnovo e Gravellona
I rappresentanti di un territorio che, con l'eccezione di quelli ancora succubi degli interessi politici di fazione, ha capito che deve lavorare unito. 
Gli argomenti comuni sono tanti e le proposte scaturite dal produttivo dialogo verranno consegnate al Sindaco Sala perché se ne faccia portatore, dal momento che è Vigevano che deve aprirsi e farsi promotrice di questa fase di costruzione.







mercoledì 25 novembre 2015

Ospedale Civile di Vigevano: quello che non vi dicono.



Affrontando la questione Ospedale Civile di Vigevano ci addentriamo in un mondo in cui i problemi arrivano all'opinione pubblica solo perché un Primario ha scelto di uscire allo scoperto avviandosi alla pensione. 

Benvenuti dunque nel rutilante mondo della Sanità lombarda, dove i dipendenti di una struttura pubblica, della quale di fatto gli azionisti siamo tutti noi, per contratto non possono esternare  (e quindi  informare gli azionisti ) su questioni riferite al posto di lavoro, se non autorizzati.

Vi ricorda la Corea del Nord? Anche a noi.

Un mondo che nel suo insieme ha scelto di far correre due cavalli, uno pubblico e uno privato con regole che da un punto di vista formale dovrebbero essere identiche ma che in realtà non lo sono per nulla e infatti può accadere che mentre un reparto “pubblico”  gioca la partita con 7 giocatori, uno privato possa farne ruotare quasi 30. 

E’ questo ad esempio il caso della Ginecologia- Ostetricia, ormai da tempo sotto organico e senza un Primario incaricato, che si trova a non poter raggiungere il numero di parti minimo per garantire l’accreditamento regionale (500 all’anno). L’Ostetricia infatti, ancor più di altre specialità, ha la caratteristica della fidelizzazione della paziente al proprio curante: essa infatti lo seguirà per partorire, presso la struttura dove il professionista opera. 


Nel pubblico le assunzioni dipendono dalla Regione e dal Direttore Generale, non si può  far “girare” sul reparto professionisti esterni come invece accade nel privato dove  molti più medici fanno afferire le “loro” partorienti a quella struttura. E’ evidente quindi che la partita non si gioca in condizioni di eguaglianza, mentre i rimborsi per le strutture sono identici. 
 

Ma in generale, quale tipo di Ospedale è, il nostro? Che caratteristiche ha? Quali le eccellenze su cui puntare? In realtà da tempo non si identifica una linea programmatica ben definita sul ruolo del nostro Ospedale. Dovrebbe essere un hub di primo livello, assieme a quello di Voghera e nelle idee (ma anche per le leggi vigenti) con quest'ultimo e  con le altre strutture del territorio dovrebbe formare una “rete” per razionalizzare le risorse e migliorare la qualità dei servizi prodotti.

I professionisti del territorio, assieme all’Ordine dei Medici e al Comune di Vigevano, proprio in quest’ottica avevano prodotto  due documenti che esponevano queste necessità già nel periodo fra Dicembre 2013 e Marzo 2014 e che furono consegnati, il primo direttamente dal Sindaco e da una delegazione all’allora Assessore Regionale Mantovani, il secondo dal Presidente dell’Ordine dei Medici, Dott. Belloni al Dott. Bergamaschi, allora Direttore Generale Sanità di Regione Lombardia.


Il motivo alla base di quella mobilitazione fu, anche allora, la situazione dell’Emodinamica, che assieme alla Chirurgia Vascolare e alla Oncologia dovrebbe “caratterizzare” l’Ospedale vigevanese, quando invece Neurologia, Urologia e Diabetologia dovrebbero farlo con quello di Voghera.

Un servizio quello condotto dal Dott. Romanò, che rispetta tutti i parametri per l’accreditamento con Regione Lombardia eccetto l’apertura H24. In Provincia, oltre a quella del Policlinico esiste poi un’altra emodinamica a Voghera, che oltre a non garantire l’H24 non raggiunge nemmeno il numero di prestazioni richieste per l’accreditamento. Per rendere l’emodinamica vigevanese un “gioiellino” utile a 200mila persone, ad esempio in caso di infarto quando la prima ora trascorsa dall’insorgere dei sintomi è fondamentale, occorre un investimento in termini di attrezzature e di personale.

Da fonti regionali questa richiesta pare non sia mai stata presentata. Non sappiamo se lo sia stata nell’ultimo periodo, nel qual caso sarebbe interessante sapere quando e a chi.


Vogliamo affrontare un altro campo specialistico? Eccoci all'Oncologia. Qui, sempre a quanto ci risulta, ancora oggi mancherebbe il coordinamento unitario dell’attività di oncologia medica all’interno dell’Azienda ospedaliera, funzionale alla creazione di quella “rete” richiesta dalla Legge Balduzzi del 2012, la cui assenza è causa di emorragia di pazienti verso i nosocomi milanesi. 


Torniamo ora  alla situazione, già accennata sopra, dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia. Abbiamo già sottolineato come l’Ostetricia quest’anno non raggiungerà, salvo casi imprevisti, il numero dei 500 parti necessari per il mantenimento dell’accreditamento. E' nostra convinzione che la chiusura del reparto sia per ora più uno spauracchio che una realtà  e una deroga può sempre essere concessa. Di certo a questo scopo pare utile che si faccia presente in Regione che la struttura è stata fortemente penalizzata sia dalla persistente mancanza di un Dirigente (“Primario”) incaricato, sia dal fatto di lavorare a organico ridotto in quanto a medici e ad ostetriche, spesso con contratti a tempo determinato. Quindi non può e non deve essere l’Ospedale di Vigevano, e dunque città e hinterland, a pagare per discutibili scelte amministrative, tanto più quando si consideri che l’Ostetricia, assieme alla Medicina e alla Chirurgia rappresenta una delle tre “gambe” portanti di ogni Ospedale che si rispetti.


Inoltre, il reparto ha visto qualche anno fa, l’inaugurazione del nuovo blocco parto. Un progetto che risale al precedente Direttore Generale, Luigi Sanfilippo e che è stato inaugurato dall’attuale. Anche qui però si è voluto portare a compimento un progetto che già dall’inizio presentava un errore: non prevedeva una sala operatoria interna alla sala parto, che potesse servire nel caso di urgenze ed emergenze, che durante un parto possono capitare e per le quali spesso occorre muoversi sul filo dei minuti. Non uno “sfizio” insomma ma una necessità per la sicurezza delle partorienti e dei professionisti che vi lavorano.


Chiudiamo, prima di passare alle richieste e ai suggerimenti, non essendo nel nostro stile criticare senza costrutto,  a chiarire ancora una volta che gli sbandierati investimenti su Rianimazione e Pronto Soccorso /DEA sono stati nel primo caso obbligati da una situazione che aveva visto la inaudita chiusura del reparto per quasi due mesi a causa di un guasto legato all’obsolescenza degli impianti e dunque a mancati investimenti pregressi e, nel secondo caso legati a fondi propri dell’Ospedale di Vigevano, provenienti dalla vendita di un lascito (la Cascina Mascherona) rivalutato  grazie al cambio di destinazione d'uso approvato dal Consiglio Comunale di Vigevano e il cui provento, circa 5 milioni di euro,  era stato vincolato proprio alla costruzione del DEA, che se non erriamo è costato in totale  5,7 milioni di euro.
 
Nessuno dunque, se non i vigevanesi, può vantare alcunché su tale struttura. L’investimento regionale sul DEA si è limitato agli arredi e avrebbe dovuto coinvolgere assunzioni di personale per rendere la struttura realmente efficiente.

Ovviamente non è stato così e il PS, così come Medicina e Ortopedia vengono segnalate in sofferenza proprio per quanto riguarda l’organico e altri ancora sono i problemi che riescono a emergere dall’interno dell’Ospedale.


Cosa chiediamo dunque? 


Alla Direttrice Generale, che nella sua appassionata autodifesa dagli attacchi del Dott. Romanò ha parlato di tutto ma molto poco di quanto le veniva addebitato, in particolare non ha smentito di non aver richiesto gli investimenti mancanti per l'Emodinamica, chiediamo:


  • di spiegare con chiarezza se ha provveduto o meno a trasmettere a Regione Lombardia la richiesta di investimenti per  il Servizio di Emodinamica, finalizzati a rendere possibile l’apertura H24 e di conseguenza il mantenimento dell’accreditamento regionale. In caso contrario spieghi perché no
  • che in scadenza di mandato comunichi ufficialmente ai cittadini vigevanesi  che ha iniziato le procedure per il reclutamento di un Direttore per l’Unità di Ostetricia e Ginecologia, come è stata autorizzata a fare (dopo sua richiesta) da Regione Lombardia sin da Agosto 2015
  • di iniziare a programmare un piano di ristrutturazione della sala parto della medesima Unità che preveda la possibilità di renderla idonea all’esecuzione di manovre in urgenza/emergenza, dando così un forte segnale di attenzione ai problemi del reparto.

Infine chiediamo all’Assessore del Comune di Vigevano, Dott.ssa Moreschi 


  • di procedere con la sua idea di coinvolgimento dei Medici di Famiglia del territorio al fine di generare  una diffusa sensibilizzazione sull'argomento
  • sempre in collaborazione con i MdF, di creare un servizio che noi avevamo proposto  quale “Sportello ascolto sanità ma che può essere diffuso sul territorio attraverso gli ambulatori dei MdF, presso cui l’assistito che abbia sperimentato disservizi organizzativi da parte delle strutture accreditate locali, possa trovare ascolto, contribuendo allo stesso tempo alla creazione di una banca dati trasparente e di diffusione pubblica che possa divenire argomento di discussione con l’Amministrazione sanitaria regionale.
  • di studiare, assieme ai Medici di Famiglia nel rispetto delle normative vigenti, forme di protesta a fronte di servizi non resi dal SSR sul territorio (ad es. indirizzare i pazienti fuori regione, nella vicina e facilmente accessibile Novara).


Polo Laico 
Vigevano
 

mercoledì 18 novembre 2015

Giù le mani dall'Ospedale di Vigevano

( La Provincia Pavese)

Le difficoltà dell'Ospedale Civile di Vigevano sono da tempo conosciute e conosciuti sono i rischi, concreti, di perdere unità importanti come l'emodinamica e il punto parto in Ginecologia che lavora sottorganico da tempo. Le nomine "politiche", e fra queste quella del Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera, Troiano, sono causa importante di queste difficoltà. Da anni sappiamo e spesso lo abbiamo gridato, quasi inascoltati, in particolare dai  partiti maggiori. La Lega, che ha in Maroni l'attuale reggente della Sanità lombarda tace; Forza Italia, non ha mai detto o fatto nulla, prona ai desiderata prima di Abelli e poi di Mantovani, ex assessore alla Sanità, attualmente detenuto. E il PD? Il PD  si appiattisce dietro al consigliere regionale Villani, notoriamente espertissimo di Sanità,  tutto teso a difendere l'Ospedale di Voghera, da sempre privilegiato dalle politiche abelliane e ora, come quest'ultimo, un poco in difficoltà ma pur sempre più considerato del nosocomio vigevanese. 

Allora, cari concittadini, noi abbiamo manifestato, ci siamo battuti ma non bastiamo e ve lo ripetiamo: i veri problemi della città sono questi e non 70 rifugiati in (nemmeno certo) arrivo alla Croce Rossa, con cui cercano di distrarvi. 
E' ora che vi svegliate ed è ora, soprattutto, che chiediate conto di tutto questo ai partiti che avete votato perchè una volta spariti questi servizi non li rivedrete più.










lunedì 9 novembre 2015

"In Città Metropolitana avrete solo vantaggi"

“La presenza di oltre cento persone di domenica mattina a sentir parlare di Città Metropolitana è indicativa di come il tema sia sentito, che poi ad offrire questa possibilità sia un movimento fuori dal Consiglio Comunale dovrebbe invece far riflettere non poco”.
Così Luca Bellazzi leader del Polo Laico commenta l'incontro tenutosi in sala dell'Affresco che ha visto la presenza tra i relatori dei due ex assessori regionali e senatori Fiorello Cortiana e Roberto Biscardini (quest'ultimo anche consigliere della Città Metropolitana) e di Bruno Dapei ultimo presidente della Provincia di Milano e direttore dell'Osservatorio Metropolitano di Milano.

La scelta di Vigevano di aderire al nuovo organismo (in Italia sono 10 le Città Metropolitane costituite) è stata giudicata dai relatori lungimirante in quanto l'assetto costituzionale perseguito dal Governo Renzi e dalla sua maggioranza sta portando e sempre più porterà alla cancellazione delle Province e alla riduzione del ruolo delle Regioni.
“Il punto di forza della Città Metropolitana è che esiste e non è una suggestione ma una realtà – ha detto Bruno Dapei – e nell'incertezza totale rispetto al ruolo delle ex Province bene hanno fatto il Sindaco e il Consiglio Comunale a chiedere di entrare”.
La presenza di una realtà forte come Vigevano avrebbe la funzione, ha fatto notare Roberto Biscardini, “di completare il processo di costruzione a partire dalla elezione diretta del Sindaco e dei consiglieri, così come il Consiglio Metropolitano, su iniziativa mia e di Cappato, ha approvato come ordine del giorno e proposta di raccolta di firme”.

Nel rispondere alle domande uscite dal sondaggio fatto dal Polo Laico e a quelle del pubblico, i relatori hanno chiarito diversi aspetti pratici: la Città metropolitana non può imporre imposte, fare rete tra i comuni aderenti sul fronte dei servizi (dai trasporti, ai rifiuti) ma può semmai creare economie di scala che generano riduzione di costi. E' quello che sta avvenendo con la creazione  di un'unica agenzia di trasporti urbani in cui è compresa anche Pavia.
Il bilancio della Città Metropolitana è sano in tutti i suoi fondamentali e le entrate sono tra le più alte d'Italia. Il problema sono i risparmi di spesa che il Governo chiede e che, se stanno di fatto chiudendo le Province, per la Città Metropolitana di Milano significano 1 miliardo di euro nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017, risorse che dal territorio vanno direttamente a Roma. “A breve rientreranno nella disponibilità le azioni della Milano-Serravalle – ha detto Dapei – per cui io mi sentirei più che sicuro con le spalle coperte dalla Città Metropolitana”.

Uno dei temi nodali per Vigevano con l'adesione alla città metropolitana è quello dei trasporti e quindi dei collegamenti con Milano. Fiorello Cortiana che ha promosso da assessore regionale il raddoppio della Milano-Mortara, lo ha spiegato molto bene. “Essere con Milano e gli altri comuni aderenti  -  ha detto – vuol dire elaborare una strategia territoriale comune e con questa sedersi al Cipe e trattare con  lo Stato e con  i vertici delle ferrovie, posizione di forza ben diversa da quella di una singola Provincia. Nel 2017 si riapre la questione del raddoppio e Vigevano sta facendo la scelta giusta”.

Tutti i relatori hanno convenuto che occorre una nuova e condivisa progettualità da parte di Vigevano. Anche per questo gli organizzatori hanno confermato che il prossimo incontro, che si terrà sempre in Castello il prossimo 29 Novembre, sarà incentrato sui rapporti con il territorio limitrofo, da un punto di vista amministrativo, imprenditoriale e culturale.






lunedì 2 novembre 2015

Città Metropolitana : facciamo chiarezza.

Domenica 8 Novembre ore 10,30 per la serie "PARTECIPANDO"
presso Sala dell'Affresco del Castello Sforzesco di Vigevano
il Polo Laico invita all'incontro
"Città Metropolitana : facciamo chiarezza"
Come funziona, quali competenze ha, quali i problemi e le opportunita per Vigevano

è un'iniziativa
Plac! Polo Laico Associazione Culturale