“La presenza di oltre cento persone di domenica mattina
a sentir parlare di Città Metropolitana è indicativa di come il tema sia
sentito, che poi ad offrire questa possibilità sia un movimento fuori dal
Consiglio Comunale dovrebbe invece far riflettere non poco”.
Così Luca Bellazzi leader del Polo Laico commenta l'incontro tenutosi in sala dell'Affresco che ha visto la presenza tra i relatori dei due ex assessori regionali e senatori Fiorello Cortiana e Roberto Biscardini (quest'ultimo anche consigliere della Città Metropolitana) e di Bruno Dapei ultimo presidente della Provincia di Milano e direttore dell'Osservatorio Metropolitano di Milano.
La scelta di Vigevano di aderire al nuovo organismo (in Italia sono 10 le Città Metropolitane costituite) è stata giudicata dai relatori lungimirante in quanto l'assetto costituzionale perseguito dal Governo Renzi e dalla sua maggioranza sta portando e sempre più porterà alla cancellazione delle Province e alla riduzione del ruolo delle Regioni.
“Il punto di forza della Città Metropolitana è che esiste e non è una suggestione ma una realtà – ha detto Bruno Dapei – e nell'incertezza totale rispetto al ruolo delle ex Province bene hanno fatto il Sindaco e il Consiglio Comunale a chiedere di entrare”.
La presenza di una realtà forte come Vigevano avrebbe la funzione, ha fatto notare Roberto Biscardini, “di completare il processo di costruzione a partire dalla elezione diretta del Sindaco e dei consiglieri, così come il Consiglio Metropolitano, su iniziativa mia e di Cappato, ha approvato come ordine del giorno e proposta di raccolta di firme”.
Nel rispondere alle domande uscite dal sondaggio fatto dal Polo Laico e a quelle del pubblico, i relatori hanno chiarito diversi aspetti pratici: la Città metropolitana non può imporre imposte, fare rete tra i comuni aderenti sul fronte dei servizi (dai trasporti, ai rifiuti) ma può semmai creare economie di scala che generano riduzione di costi. E' quello che sta avvenendo con la creazione di un'unica agenzia di trasporti urbani in cui è compresa anche Pavia.
Il bilancio della Città Metropolitana è sano in tutti i suoi fondamentali e le entrate sono tra le più alte d'Italia. Il problema sono i risparmi di spesa che il Governo chiede e che, se stanno di fatto chiudendo le Province, per la Città Metropolitana di Milano significano 1 miliardo di euro nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017, risorse che dal territorio vanno direttamente a Roma. “A breve rientreranno nella disponibilità le azioni della Milano-Serravalle – ha detto Dapei – per cui io mi sentirei più che sicuro con le spalle coperte dalla Città Metropolitana”.
Uno dei temi nodali per Vigevano con l'adesione alla città metropolitana è quello dei trasporti e quindi dei collegamenti con Milano. Fiorello Cortiana che ha promosso da assessore regionale il raddoppio della Milano-Mortara, lo ha spiegato molto bene. “Essere con Milano e gli altri comuni aderenti - ha detto – vuol dire elaborare una strategia territoriale comune e con questa sedersi al Cipe e trattare con lo Stato e con i vertici delle ferrovie, posizione di forza ben diversa da quella di una singola Provincia. Nel 2017 si riapre la questione del raddoppio e Vigevano sta facendo la scelta giusta”.
Così Luca Bellazzi leader del Polo Laico commenta l'incontro tenutosi in sala dell'Affresco che ha visto la presenza tra i relatori dei due ex assessori regionali e senatori Fiorello Cortiana e Roberto Biscardini (quest'ultimo anche consigliere della Città Metropolitana) e di Bruno Dapei ultimo presidente della Provincia di Milano e direttore dell'Osservatorio Metropolitano di Milano.
La scelta di Vigevano di aderire al nuovo organismo (in Italia sono 10 le Città Metropolitane costituite) è stata giudicata dai relatori lungimirante in quanto l'assetto costituzionale perseguito dal Governo Renzi e dalla sua maggioranza sta portando e sempre più porterà alla cancellazione delle Province e alla riduzione del ruolo delle Regioni.
“Il punto di forza della Città Metropolitana è che esiste e non è una suggestione ma una realtà – ha detto Bruno Dapei – e nell'incertezza totale rispetto al ruolo delle ex Province bene hanno fatto il Sindaco e il Consiglio Comunale a chiedere di entrare”.
La presenza di una realtà forte come Vigevano avrebbe la funzione, ha fatto notare Roberto Biscardini, “di completare il processo di costruzione a partire dalla elezione diretta del Sindaco e dei consiglieri, così come il Consiglio Metropolitano, su iniziativa mia e di Cappato, ha approvato come ordine del giorno e proposta di raccolta di firme”.
Nel rispondere alle domande uscite dal sondaggio fatto dal Polo Laico e a quelle del pubblico, i relatori hanno chiarito diversi aspetti pratici: la Città metropolitana non può imporre imposte, fare rete tra i comuni aderenti sul fronte dei servizi (dai trasporti, ai rifiuti) ma può semmai creare economie di scala che generano riduzione di costi. E' quello che sta avvenendo con la creazione di un'unica agenzia di trasporti urbani in cui è compresa anche Pavia.
Il bilancio della Città Metropolitana è sano in tutti i suoi fondamentali e le entrate sono tra le più alte d'Italia. Il problema sono i risparmi di spesa che il Governo chiede e che, se stanno di fatto chiudendo le Province, per la Città Metropolitana di Milano significano 1 miliardo di euro nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017, risorse che dal territorio vanno direttamente a Roma. “A breve rientreranno nella disponibilità le azioni della Milano-Serravalle – ha detto Dapei – per cui io mi sentirei più che sicuro con le spalle coperte dalla Città Metropolitana”.
Uno dei temi nodali per Vigevano con l'adesione alla città metropolitana è quello dei trasporti e quindi dei collegamenti con Milano. Fiorello Cortiana che ha promosso da assessore regionale il raddoppio della Milano-Mortara, lo ha spiegato molto bene. “Essere con Milano e gli altri comuni aderenti - ha detto – vuol dire elaborare una strategia territoriale comune e con questa sedersi al Cipe e trattare con lo Stato e con i vertici delle ferrovie, posizione di forza ben diversa da quella di una singola Provincia. Nel 2017 si riapre la questione del raddoppio e Vigevano sta facendo la scelta giusta”.
Tutti i relatori hanno convenuto che occorre una nuova e
condivisa progettualità da parte di Vigevano. Anche per questo gli organizzatori
hanno confermato che il prossimo incontro, che si terrà sempre in Castello il
prossimo 29 Novembre, sarà incentrato sui rapporti con il territorio limitrofo,
da un punto di vista amministrativo, imprenditoriale e
culturale.
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