Buone Feste dal Polo Laico!
pololaico.org
giovedì 8 dicembre 2016
domenica 30 ottobre 2016
Vigevano, breve gita domenicale nel disastro
Questa Domenica mattina abbiamo voluto compiere una breve gita alla (ri)scoperta dei brillanti “successi” dell’Amministrazione del Sindaco Sala. Parafrasando si potrebbe riassumere il tutto con un “là dove c’era una città ora è il deserto dei tartari“. In soli 20 minuti è incredibile come sia tangibile lo scempio che questa Amministrazione sta facendo di quella che una volta era una ricca, operosa, pulita città, tanto che oggi viene addirittura difficile utilizzare il termine città per quello che sembra diventato sempre più un grande paesone, privo di spinta propulsiva, privo di piani strategici, limitato al piccolo (piccolissimo) cabotaggio per mancanza di capacità e di idee.
Ma per l’Amministrazione, come noto, il problema principale sono gli immigrati. Di fronte ad uno scempio di tali proporzioni è ben comprensibile come l’unica possibilità per distogliere l’attenzione dei cittadini dalle pesantissime responsabilità sia quella di urlare in altra direzione, cercando di togliere lo sguardo dei vigevanesi da quello che resta della loro città. E’ comprensibile che non avendo alcuna idea su come sviluppare una città, sia più semplice parlare d’altro, ma le fotografie sono lì a commentarsi da sole e parlano di degrado diffuso a macchia d’olio.
Un degrado assoluto di cui responsabile è solo l’Amministrazione. Non cercate colpevoli altrove: i colpevoli siete voi con le vostre nomine politiche impostevi dall’alto che hanno azzoppato completamente ASM, con il disastro del traffico e del commercio dovuto alla vostra incapacità di coinvolgere e soprattutto ascoltare tutta la città e non solo quelli che proteggono i loro interessi dietro le vostre bandiere, con l’assoluta assenza di politiche che incentivino le aziende ad investire sul nostro territorio, con la devastazione di aree pubbliche come il Parco Parri, l’incapacità di risolvere situazioni in stallo pluriennale come quella di Corso Milano, l’ulteriore distruzione paesaggistica con il nuovo distributore alla Sforzesca, in sfregio a un Colombarone che ci cadrà in testa in attesa che voi finalmente riusciate a partorire una sola idea credibile sul suo recupero.
Sono decine le situazioni di incapacità che si possono evidenziare con un semplice giro, la domenica mattina. Così tante che forse sarebbe stato meglio restare a dormire non facendo nulla, seguendo il vostro esempio e come forse voi preferireste facessero i vigevanesi. Allora la fatica ai nostri concittadini la risparmia il POLO LAICO, con le nostre fotografie.
mercoledì 26 ottobre 2016
Quando i migranti servono solo a mascherare l'incapacità
Dopo la figuraccia fatta con il Consiglio Comunale aperto in cui ancora una volta sono risuonate le vuote promesse dell'assessore regionale di turno e non riuscendo a spiegare ai Vigevanesi il motivo per cui la nostra città sia così isolata, inappetibile per qualunque imprenditore, sporca in modo inaccettabile e in pratica si stia trasformando sotto la guida padana in un paesino dimenticato da dio e dagli uomini, questa sera il Sindaco Sala e i suoi accoliti, cercheranno di distogliere l'attenzione dei cittadini da tutto ciò radunandosi davanti al rifugio di 16 immigrati giunti da noi per fuggire la povertà e spesso anche la guerra. Sappia il Sindaco che non troverà questa sera il POLO LAICO a dargli adito di innescare una spirale di violenza di cui questa derelitta città non sente il bisogno. Il POLO LAICO sarà però certamente presente qualora dovessero emergere atti di oltraggio, affronto, violenza di cui già fin d'ora considereremo Sala responsabile in prima persona. Non solo il POLO LAICO non si tirerà indietro ma invita fin d'ora i vigevanesi a raccogliersi a difesa delle basi del vivere civile: il rispetto e la tolleranza.
Chi volesse approfondire la questione migranti nel nostro Paese e chiarirsi i dubbi che potrebbero essere stati inculcati da chi, privo di idee produttive si limita a cavalcare l'onda dell'odio sociale, può farlo attaverso questo sito di Medici senza Frontiere (gente un po' più seria dei vari Salvini, Sala & co.):
Quando i migranti servono solo a mascherare l'incapacità
Dopo la figuraccia fatta con il Consiglio Comunale aperto in cui ancora una volta sono risuonate le vuote promesse dell'assessore regionale di turno e non riuscendo a spiegare ai Vigevanesi il motivo per cui la nostra città sia così isolata, inappetibile per qualunque imprenditore, sporca in modo inaccettabile e in pratica si stia trasformando sotto la guida padana in un paesino dimenticato da dio e dagli uomini, questa sera il Sindaco Sala e i suoi accoliti, cercheranno di distogliere l'attenzione dei cittadini da tutto ciò radunandosi davanti al rifugio di 16 immigrati giunti da noi per fuggire la povertà e spesso anche la guerra. Sappia il Sindaco che non troverà questa sera il POLO LAICO a dargli adito di innescare una spirale di violenza di cui questa derelitta città non sente il bisogno. Il POLO LAICO sarà però certamente presente qualora dovessero emergere atti di oltraggio, affronto, violenza di cui già fin d'ora considereremo Sala responsabile in prima persona. Non solo il POLO LAICO non si tirerà indietro ma invita fin d'ora i vigevanesi a raccogliersi a difesa delle basi del vivere civile: il rispetto e la tolleranza.
Chi volesse approfondire la questione migranti nel nostro Paese e chiarirsi i dubbi che potrebbero essere stati inculcati da chi, privo di idee produttive si limita a cavalcare l'onda dell'odio sociale, può farlo attaverso questo sito di Medici senza Frontiere (gente un po' più seria dei vari Salvini, Sala & co.):
venerdì 26 agosto 2016
Le famose politiche ambientali dell'Amministrazione Comunale
Quella che vedete nella prima foto qui sotto era, a detta del Sindaco, Andrea Sala, l' "ultima prospettiva urbanistica libera di Vigevano e tale deve rimanere".
Sul solco del "mantengo sempre ciò che dico" e dopo che il vice-sindaco, Andrea Ceffa, aveva tuonato dai banchi dell'Aula Consiliare "con questa variante del PGT perseguiamo lo stop al consumo di suolo!" ecco i primi risultati:
Il cantiere di bel distributore di GPL che con tutti i posti dove avrebbe potuto essere costruito, magari recuperando qualche metro quadro dalle migliaia di insediamenti abbandonati, è stato piazzato qui,a spezzare proprio la prospettiva che dà sulla Sforzesca, forse il primo modello italiano di azienda agricola, un'unicum architettonico che andrebbe recuperato e tutelato come un borgo antico, e sul quale invece si direziona altro traffico, altro inquinamento, altro degrado.
Non c'è che dire: un grande successo nella tutela ambientale della nostra (povera) Città!
Sul solco del "mantengo sempre ciò che dico" e dopo che il vice-sindaco, Andrea Ceffa, aveva tuonato dai banchi dell'Aula Consiliare "con questa variante del PGT perseguiamo lo stop al consumo di suolo!" ecco i primi risultati:
Il cantiere di bel distributore di GPL che con tutti i posti dove avrebbe potuto essere costruito, magari recuperando qualche metro quadro dalle migliaia di insediamenti abbandonati, è stato piazzato qui,a spezzare proprio la prospettiva che dà sulla Sforzesca, forse il primo modello italiano di azienda agricola, un'unicum architettonico che andrebbe recuperato e tutelato come un borgo antico, e sul quale invece si direziona altro traffico, altro inquinamento, altro degrado.
Non c'è che dire: un grande successo nella tutela ambientale della nostra (povera) Città!
Le famose politiche ambientali dell'Amministrazione Comunale
Quella che vedete nella prima foto qui sotto era, a detta del Sindaco, Andrea Sala, l' "ultima prospettiva urbanistica libera di Vigevano e tale deve rimanere".
Sul solco del "mantengo sempre ciò che dico" e dopo che il vice-sindaco, Andrea Ceffa, aveva tuonato dai banchi dell'Aula Consiliare "con questa variante del PGT perseguiamo lo stop al consumo di terra!" ecco i primi risultati:
Il cantiere di bel distributore di GPL che con tutti i posti dove avrebbe potuto essere costruito, magari recuperando qualche metro quadro dalle migliaia di insediamenti abbandonati, è stato piazzato proprio qui,a spezzare proprio la prospettiva che dà sulla Sforzesca, forse il primo modello italiano di azienda agricola, un'unicum architettonico che andrebbe recuperato e tutelato come un borgo antico, e sul quale invece si direziona altro traffico, altro inquinamento, altro degrado.
Non c'è che dire: un grande successo nella tutela ambientale della nostra (povera) Città!
Sul solco del "mantengo sempre ciò che dico" e dopo che il vice-sindaco, Andrea Ceffa, aveva tuonato dai banchi dell'Aula Consiliare "con questa variante del PGT perseguiamo lo stop al consumo di terra!" ecco i primi risultati:
Il cantiere di bel distributore di GPL che con tutti i posti dove avrebbe potuto essere costruito, magari recuperando qualche metro quadro dalle migliaia di insediamenti abbandonati, è stato piazzato proprio qui,a spezzare proprio la prospettiva che dà sulla Sforzesca, forse il primo modello italiano di azienda agricola, un'unicum architettonico che andrebbe recuperato e tutelato come un borgo antico, e sul quale invece si direziona altro traffico, altro inquinamento, altro degrado.
Non c'è che dire: un grande successo nella tutela ambientale della nostra (povera) Città!
mercoledì 25 maggio 2016
Un progetto per Palazzo Riberia. Un progetto per il cuore della città.
RIBERIA IL NUOVO PALAZZO ETICO
Il Riberia e il suo ruolo sociale Palazzo Riberia nacque come Monastero di Santa Teresa e San Giuseppe e, a seguito del lascito di donna Agnese Riberia disposto con testamento del 13 dicembre 1641, come Orfanotrofio femminile. Con tale funzione altamente sociale a favore delle orfane della nostra città e grazie al sostegno di donazioni dei vigevanesi continuò fino al 1950. La funzione sociale venne mantenuta anche nella successiva trasformazione in residenza economica e popolare. Palazzo Riberia non è solo un immobile che fa parte del patrimonio comunale: è la migliore testimonianza della generosità dei vigevanesi e rappresenta la storia sociale di Vigevano. Come tale è un patrimonio civico la cui funzione pubblica a favore della nostra collettività va mantenuta.
Fino al 31 Maggio è possibile mandare una mail a bellezza@governo.it per segnalare Palazzo Riberia fra i possibili destinatari di un fondo da 150 milioni di Euro.
SCRIVI ANCHE TU!
lunedì 18 aprile 2016
L'Ostetricia, l'Emodinamica e noi che facciamo le Cassandre....
Chi ha seguito con attenzione le dichiarazioni del
Direttore Generale dell'ASST, Brait e di quella dell'ATS, Pavan non può non avere
avuto cattivi pensieri.
Spiego: la situazione della Ostetricia dell'Ospedale Civile è ormai nota a tutti. Per
risolverla si pensa di accorpare i due reparti esistenti in città in un'unica
struttura dove far convergere i potenziali 1000 parti che sono la risultante
delle performance delle due strutture. Perché ciò accada è necessario un accordo
che preveda la chiusura dell'accreditamento con la clinica Beato Matteo.
La questione dunque passa a cosa verrà dato in
cambio al privato.
La Regione ha un problema: risolvere la questione
delle due emodinamiche dell'ASST.
Quella di Vigevano, efficiente, necessita però di investimenti importanti per
poter raggiungere gli standard di accreditamento richiesti, fra i quali il
principale è l'apertura H24. Quella di Voghera, di fatto attualmente quasi
inesistente pare però da qualche tempo beneficiare di investimenti che seppur
non risolutivi sembrano indicare quella che può definirsi una tendenza: quella
della Regione di risollevare il servizio.
Facciamo ora un passo indietro di oltre 15 anni, a
quando, nel 1999, con la riforma sanitaria le vecchie USSL divennero ASL e gli
ospedali provinciali confluirono sotto la direzione unica dell'Azienda
Ospedaliera provinciale (AO). In tutta la Lombardia, ogni AO ebbe un singolo
ospedale di riferimento con eccezione di quella di Pavia dove i numeri, che
avrebbero deposto in favore
dell'Ospedale Civile di Vigevano si scontrarono con le volontà politiche
"abelliane" che tendevano
alla valorizzazione di Voghera. Si giunse così (oltre che alla sottrazione di
tutti gli uffici importanti dell'ASL) a quella che venne definita una "sperimentazione" ovvero il congelamento
dello status quo con i due Ospedali posti (apparentemente) sullo stesso piano.
Chi ha vissuto questi anni a contatto con la realtà ospedaliera sa bene come il
nosocomio vigevanese sia sempre stato scarsamente considerato negli investimenti
di Regione Lombardia fino agli
ultimi clamorosi casi della chiusura momentanea della Rianimazione e alla farsa
dell'inaugurazione di un D.E.A. (Pronto Soccorso) aperto con soldi di
provenienza cittadina e che ancora aspetta quelli regionali per il personale.
Torniamo ad oggi e alle parole di Brait che hanno
chiaramente definito i settori sui quali il pubblico potrebbe trovare un accordo con il gruppo
privato e che, guarda caso, oltre a medicina interna, geriatria e
riabilitazione indicavano anche cardiologia.
Ora, se noi fossimo la Regione e, come appare,
stessimo investendo sull'emodinamica di Voghera ci parrebbe abbastanza logico
proporre uno scambio con il quale ti chiudiamo l'Ostetricia e ti concediamo l'accreditamento
per Emodinamica. Potremmo poi anche vendere tutto ciò come un grande successo:
a Vigevano avrebbero i parti e le rivascolarizzazioni e la Regione non avrebbe
tirato fuori un euro.
Ci sono però alcuni passaggi critici forse non sufficientemente
valutati da coloro che oggi definiscono questa la miglior soluzione possibile,
anche se di certo lo sono stati invece da parte del soggetto privato e anche
dagli ideatori in Regione.
Innanzitutto non è assolutamente detto che i parti
che dovrebbero passare dalla Clinica all'Ospedale saranno così numerosi: molti parti che gravitano sulla Clinica derivano
dalla precedente annessione dell'Ostetricia della Clinica Città di Pavia. E'
presumibile che i ginecologi che convogliano qui le partorienti trovino
un'altra struttura privata su cui convergere. Vogliamo azzardare un numero? Prendiamo
per buoni gli 800 parti/anno indicati dalla Dott.ssa Pavan? Bene, con il limite a 500 si respira
ampiamente ma, pensa un po', in agguato c'è l'Organizzazione Mondiale della
Sanità che indica in 1000 il limite di sicurezza per i reparti di Ostetricia.
Anche pensando che siamo in Italia e che quindi ci si arriverà gradualmente, il
prossimo step sarà a 750 e quindi saremo nuovamente a rischio, poco sopra il
limite. Inoltre, le dinamiche del privato sono completamente diverse da quelle
del pubblico e il personale che oggi regge 470 parti potrebbe non reggere un
numero doppio in mancanza di investimenti sul personale.
Collateralmente, se il gruppo Rotelli che gestisce la clinica (e che, non dimentichiamo,
grazie al Policlinico San Donato di certo non difetta del know-how) che sta già
investendo sulla struttura vigevanese diversi milioni di euro, decidesse di ampliare ulteriormente
l'investimento attrezzando la struttura per ospitare il servizio di emodinamica
(servizi di Unità Coronarica e Rianimazione), l'Ospedale Civile si troverebbe
in una situazione ben critica e presto di conseguenza, a causa dei mancati
investimenti, potrebbe perdere anche la
Chirurgia Vascolare.
Volete che il gruppo Rotelli non abbia già calcolato
tutto questo? Siamo seri. Noi crediamo invece che i calcoli li abbiano fatti
entrambi, sia il gruppo Rotelli, sia la Regione che vedrebbe così risolversi il
periodo di "sperimentazione" risalente ai tempi della creazione delle
Aziende Ospedaliere. Già, perché se il reparto di Ostetricia di Vigevano
dovesse prima o poi chiudere per il mancato rispetto dei nuovi parametri (750 o
1000 che siano) il punto parto ASST della Provincia di Pavia passerebbe a
Voghera, chiudendo il discorso.
Fantasanità? Potrebbe essere, ma siamo sicuri che i
nostri Amministratori abbiano valutato davvero la situazione in questi termini?
È possibile avallare decisioni che prestano il fianco a scenari catastrofici
per Vigevano solo sulla scorta delle parole di Maroni, presidente di una
Regione che non ha investito quasi nulla sul nostro Ospedale negli ultimi anni?
Noi speriamo di sbagliarci ma chiediamo che il
Sindaco faccia sue queste ipotesi e chieda a Maroni di confutarle con i fatti,
perché noi vigevanesi delle sue parole non ci fidiamo per niente.
domenica 20 marzo 2016
IO & TE’- Discussioni aperte sul futuro della città
Da giovedì 24 Marzo presso la “Teeria Passaggi di Tempo”, alle ore 21, prenderà inizio il nuovo ciclo di incontri proposto da PLAC – Polo Laico Associazione Culturale, “IO & TE’- Discussioni aperte sul futuro della città” con i quali vogliamo provare a progettare la nuova città partendo concretamente da un luogo, dalle modalità di recupero, dal suo possibile utilizzo, sino alle modalità di gestione. Il tutto in maniera partecipata e aperta a gruppi, associazioni, politici e cittadini. L’idea è quella di giungere a offrire all’Amministrazione Comunale e all’opinione pubblica proposte progettuali dettagliate, perchè si possa discutere della loro effettiva realizzazione con tutti i dati necessari. Il primo oggetto di discussione sarà Palazzo Riberia, un’area pubblica, centrale, di notevole pregio e che si presta a molteplici utilizzi.
L’appuntamento
è dunque per Giovedì 24 Marzo alle 21 presso la “Teeria Passaggi di
Tempo” in Via Caduti per la Liberazione 46 a Vigevano.
lunedì 14 marzo 2016
Ecco cosa è successo all’Ostetricia dell’Ospedale Civile di Vigevano
Sanità vigevanese: parliamoci chiaro, in puro stile “Polo Laico”. Al di là delle speculazioni i responsabili politici del rischio che l’Ospedale Civile di Vigevano
potenzialmente corre di vedersi chiudere il punto nascite per non aver
raggiunto i 500 parti/anno NON sono nel governo centrale. La legge che
prevede questo provvedimento è sacrosanta e segue le linee guida
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la sicurezza dei punti
parto. Ovvero per la sicurezza delle partorienti. La Regione Lombardia
l’ha da tempo recepita (così come ha fatto per analoghe linee guida
sulle emodinamiche, prossimo annunciato terreno di scontro con la Città
di Vigevano). I responsabili politici e non politici delle condizioni in
cui si è venuta a trovare l’Unità Operativa di Ginecologia ed Ostetricia,
ovvero sotto organico e senza Direttore (Primario), motivo per il quale
non ha potuto raggiungere il target prefissato sono, partendo dal
basso: 1) l’ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Pavia, Daniela Troiano
che non ha mosso un dito fino al giorno prima della sua uscita di scena
per ottenere quanto necessario al locale nosocomio 2) l’ex assessore
alla Sanità di Regione Lombardia, attualmente detenuto, Mario Mantovani,
responsabile della nomina della Troiano, imposto in tal ruolo da Forza
Italia, che non ha mai affrontato un solo problema della sanità
vigevanese ( forse impegnato ad affrontarne altri, diciamo) ma ha invece
trovato tempo per correre in Città a pavoneggiarsi dell’apertura del
nuovo Pronto Soccorso (avvenuta grazie a fondi vigevanesi e non
regionali) fra gli applausi e le strette di mano dell’amministrazione
locale leghista, l’assenza di tutte le altre forze politiche e la sola
contestazione da parte del Polo Laico 3) il Presidente di Regione
Lombardia, Roberto Maroni responsabile in primis della
nomina del suddetto Mantovani, in secundis del suo amico ed ex braccio
destro per la sanità, ex Presidente della commissione regionale Sanità,
Rizzi, anch’esso attualmente detenuto. Quindi, di fronte alle ultime
dichiarazioni sul fatto che Maroni “salverà” il punto parto
dell’Ospedale di Vigevano chiediamo che il Sindaco Andrea Sala
metta da parte le questioni di opportunità e di appartenenza politica e
schiaffi in faccia al principale responsabile i fatti, senza
strumentalizzazioni, e ottenga quanto assolutamente dovuto alla realtà
pubblica che serve un bacino di utenza di 180mila lombardi. Basta con le
scenette e le menzogne: chi ha sbagliato chieda scusa, rimetta tutto a
posto e non sia fatto passare per il salvatore della Patria! Chiediamo anche che il
Consigliere Regionale del PD, Giuseppe Villani (lo stesso che si sta
battendo per la riapertura della emodinamica dell’Ospedale di Voghera,
alla faccia delle linee guida internazionali e soprattutto alla faccia
della coerenza, dunque) si astenga dal sostenere trattative con
l’istituzione privata presente sul territorio che puzzano di scambio
lontano un miglio: per quale motivo altrimenti il soggetto privato
dovrebbe lasciare un settore in cui sopravanza la struttura pubblica?
Fra l’altro informiamo il Consigliere che i numeri (circa 550
parti/anno) realizzati dal suddetto istituto sono figli oltre che delle
capacità degli operatori, anche della facilità con cui il soggetto
privato può far gravitare sulla propria struttura le pazienti
“apportate” da ginecologi esterni, cosa impossibile per il soggetto
pubblico (che dunque anche in caso di un accordo, non ne beneficerà).
Questa possibilità discende dalle norme allora volute dall’ex Presidente
Formigoni (Fi-NCD, plurindagato assieme a molti suoi
collaboratori dell’epoca) secondo il quale la competizione
pubblico-privato sarebbe stata benefica per i cittadini. Di certo lo è
per quelli proprietari di Istituti sanitari.
mercoledì 24 febbraio 2016
Lady Marchiafava e il flop del turismo
I risultati dei flussi turistici in Lomellina 2008-2015 in quello che doveva essere il periodo clou grazie alla conclusione con EXPO 2015 sono implacabili e parlano della totale incapacità dell'Assessore Marchiafava a creare una rete turistica che comprendesse realmente tutta la Provincia di Pavia. Da tempo il Polo Laico aveva compreso come l'Assessora fosse del tutto inadeguata, dai tempi delle visite dei tour operator orientali, portati ovunque tranne che a Vigevano (se non ridicolmente e tardivamente su richiesta esplicita di uno di essi).
Era lampante la visione esclusivamente rivolta a Pavia e Oltrepo dell'assessorato provinciale. Lo è ancora, se date un'occhiata alla pagina facebook Turismo Provincia di Pavia è lampante come per la Marchiafava e i suoi sottoposti, Piazza Ducale e i Castelli della Lomellina contino meno di Torrevecchia Pia, il che in termini di marketing è chiaramente un'idiozia. Ma le colpe della Provincia non deve nascondere la pochezza degli amministratori locali che mai hanno dato il via a una progettualità comune, mai ad una strategia che avesse ben chiaro il traguardo che doveva avere in EXPO il suo inizio, non la sua traguardo, affinchè fosse creata quella base strutturale che potesse servire negli anni al rilancio di un comparto che non si riesce incredibilmente a sfruttare, a soli 35 km dal centro nevralgico del Paese nonchè seconda meta turistica dello stesso nello scorso anno.
Ecco perchè tardivi risultano ora gli strepiti contro la Marchiafava: ne andava chiesta subito la rimozione e di contro andavano programmate strategie a medio termine. Questo non è stato fatto, e non solo, nemmeno si è cominciato a discuterne assieme.
Di spunti per Vigevano il POLO LAICO sul turismo ne lanciò diversi come potete leggere sul nostro sito, per la Lega però evidentemente la questione non è così importante se alle 20 di sabato sera Piazza Ducale si presenta indecentemente sporca, se i fondi per EXPO che dovevano essere una pioggia si sono poi ridotti a un rivolo, se nessun accordo con le amminstrazioni limitrofe è stato posto in essere e potremmo continuare per ore con ciò che NON è stato fatto.
E' questione di "vision": c'è chi crede che il turismo (con la cultura) possa risollevare almeno in parte le sorti economiche di un territorio depresso e c'è chi invece si limita ad interventi "spot" di nessuna utilità pratica, il più delle volte affidandosi a dilettanti allo sbaraglio.
Non può dunque meravigliare se i risultati poi sono quelli illustrati dalla stampa.
lunedì 1 febbraio 2016
31 Gennaio: NO alla chiusura degli asili, NO alla vecchia politica!
Eccoci qui, il Polo Laico c'è. Noi
c'eravamo sulle mense, sull'ospedale, sul tribunale e prima ancora sull'acqua
pubblica. Oggi siamo qui con L'Altra Vigevano a Sinistra di Roberto Guarchi e il Movimento 5 Stelle a testimoniare la nostra contrarietà ad un modo di
operare vecchio, tutto rinchiuso all'interno del Palazzo.
Noi
ci siamo perché siamo prima di ogni altra cosa, vigevanesi, oltre i colori e le fazioni.
Noi oggi siamo qui per convincere
chi governa che c'è un altro modo di farlo ed è proprio quello di condividere
le idee, le proposte, le soluzioni.
La conferenza stampa indetta il 30 Gennaio
dalla maggioranza segna già una piccola vittoria delle opposizioni: è lampante
infatti come siano corsi a tardivi e incompleti ripari promettendo un bando che
vada a coprire i posti che verranno lasciati indietro dalla pubblica
amministrazione.
Ma questa è solo una raffazzonata
mossa politica e tale resterà se alle parole non seguiranno i fatti della
"condivisione".
Si, perché è difficile immaginare un
turbinio di nuove idee e di proposte nel chiuso di un ufficio comunale o nella
mente dell'assessore Avalle.
Questa città ha bisogno di aprire le
finestre, i suoi cittadini devono chiedere di diventare appunto cittadini e di
essere ascoltati.
Eccola la soluzione: ascoltare la
città, che non significa rinunciare a governare, significa anzi decidere a
fronte di un più ampio ventaglio di scelte, significa essere intelligenti.
Proprio questa è la nostra richiesta
al Sindaco: esca dagli schemini soliti, dai giochini politici per cui l'unico
interesse è vincere in Consiglio la gara delle mozioni. Perché l'ipotesi di un
intervento dei privati ripreso ieri in conferenza stampa potrebbe anche essere
possibile ma allora perché non discuterne i termini con la città?
È possibile sfruttare questa
occasione per cominciare a pensare a una Vigevano nuova, partecipata, condivisa.
Una città dove le scelte sono frutto di convergenze, di scambi intellettuali e
non di favori o amicizie. Una città moderna, civile.
COSA CHIEDIAMO ALLORA?
1. Innanzitutto
chiediamo ai cittadini di partecipare, di non rinunciare a esprimere il loro
dissenso ma soprattutto a esprimere le loro idee, perché la colpa non è sempre
degli altri, la colpa spesso è nostra perché ce ne freghiamo.
2. Chiediamo
che la delibera di Giunta numero 3 venda sospesa e che come richiesto dalla
minoranza consiliare si cominci un dibattito sull'argomento.
3.
Chiediamo al Sindaco che non si
proponga un bando a soli fini politici ma che i dirigenti e i responsabili
vengano inviati a studiare altre realtà, altri bandi, quello che avviene fuori
da qui, perché ciò che verrà messo in
piedi sia realmente in grado di offrire un servizio degno alla cittadinanza.
4.
Chiediamo condivisione: chiediamo
che quanto riportato da dirigenti e responsabili dopo questo necessario giro di
orizzonte venga illustrato, discusso e valutato con la città. Dopodichè la
maggioranza, come è giusto, deciderà ma almeno avrà avuto la possibilità di
scegliere fra altre proposte, scoprendo magari che ce ne sono di migliori.
martedì 26 gennaio 2016
31 Gennaio, Piazza Ducale: Manifestazione contro la chiusura degli Asili Nidi di Vigevano. Il Polo Laico aderisce.
Il Polo Laico comunica che aderirà alla manifestazione promossa per Domenica 31 Gennaio da "L'altra Vigevano a Sinistra", raccogliendo l'invito di Roberto Guarchi, perché riteniamo che ogni segnale di attenzione al problema della chiusura degli Asili-Nido sia utile e positivo, dalla via istituzionale scelta dall'opposizione consigliare alla manifestazione di piazza.
Riteniamo anzi che
il disagio che buona parte della cittadinanza sente nei riguardi di questa
Amministrazione vada espresso in tutte le sedi possibili e che una volta di più
sia necessario provare a svegliare quella parte di città colpevolmente
addormentata e quindi complice dello scempio che Sala e la Lega stanno facendo
dei servizi ai cittadini.
Una parte di città in coma, in grado di criticare sui
social ma completamente avulsa dalla vita cittadina.
Riteniamo anche che, a
completamento delle manifestazioni contro la delibera n° 3/2016 della Giunta
comunale, sia poi necessario organizzare una serie di incontri pubblici sulla
questione, stimolando la partecipazione
e l'apporto di idee dei cittadini, al fine di proporre alternative
credibili ad una Amministrazione sorda, in grado solo di tagliare e di
addossare ad altri le proprie incapacità.
Il Polo Laico, come già fatto su altri argomenti, si farà dunque promotore,
assieme alle altre forze politiche che vorranno partecipare, di una serie di
incontri pubblici, di cui daremo comunicazione a breve.
Tutti i Cittadini vigevanesi sono invitati a partecipare.
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