Eccoci qui, il Polo Laico c'è. Noi
c'eravamo sulle mense, sull'ospedale, sul tribunale e prima ancora sull'acqua
pubblica. Oggi siamo qui con L'Altra Vigevano a Sinistra di Roberto Guarchi e il Movimento 5 Stelle a testimoniare la nostra contrarietà ad un modo di
operare vecchio, tutto rinchiuso all'interno del Palazzo.
Noi
ci siamo perché siamo prima di ogni altra cosa, vigevanesi, oltre i colori e le fazioni.
Noi oggi siamo qui per convincere
chi governa che c'è un altro modo di farlo ed è proprio quello di condividere
le idee, le proposte, le soluzioni.
La conferenza stampa indetta il 30 Gennaio
dalla maggioranza segna già una piccola vittoria delle opposizioni: è lampante
infatti come siano corsi a tardivi e incompleti ripari promettendo un bando che
vada a coprire i posti che verranno lasciati indietro dalla pubblica
amministrazione.
Ma questa è solo una raffazzonata
mossa politica e tale resterà se alle parole non seguiranno i fatti della
"condivisione".
Si, perché è difficile immaginare un
turbinio di nuove idee e di proposte nel chiuso di un ufficio comunale o nella
mente dell'assessore Avalle.
Questa città ha bisogno di aprire le
finestre, i suoi cittadini devono chiedere di diventare appunto cittadini e di
essere ascoltati.
Eccola la soluzione: ascoltare la
città, che non significa rinunciare a governare, significa anzi decidere a
fronte di un più ampio ventaglio di scelte, significa essere intelligenti.
Proprio questa è la nostra richiesta
al Sindaco: esca dagli schemini soliti, dai giochini politici per cui l'unico
interesse è vincere in Consiglio la gara delle mozioni. Perché l'ipotesi di un
intervento dei privati ripreso ieri in conferenza stampa potrebbe anche essere
possibile ma allora perché non discuterne i termini con la città?
È possibile sfruttare questa
occasione per cominciare a pensare a una Vigevano nuova, partecipata, condivisa.
Una città dove le scelte sono frutto di convergenze, di scambi intellettuali e
non di favori o amicizie. Una città moderna, civile.
COSA CHIEDIAMO ALLORA?
1. Innanzitutto
chiediamo ai cittadini di partecipare, di non rinunciare a esprimere il loro
dissenso ma soprattutto a esprimere le loro idee, perché la colpa non è sempre
degli altri, la colpa spesso è nostra perché ce ne freghiamo.
2. Chiediamo
che la delibera di Giunta numero 3 venda sospesa e che come richiesto dalla
minoranza consiliare si cominci un dibattito sull'argomento.
3.
Chiediamo al Sindaco che non si
proponga un bando a soli fini politici ma che i dirigenti e i responsabili
vengano inviati a studiare altre realtà, altri bandi, quello che avviene fuori
da qui, perché ciò che verrà messo in
piedi sia realmente in grado di offrire un servizio degno alla cittadinanza.
4.
Chiediamo condivisione: chiediamo
che quanto riportato da dirigenti e responsabili dopo questo necessario giro di
orizzonte venga illustrato, discusso e valutato con la città. Dopodichè la
maggioranza, come è giusto, deciderà ma almeno avrà avuto la possibilità di
scegliere fra altre proposte, scoprendo magari che ce ne sono di migliori.
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