lunedì 30 marzo 2015

La protesta del Polo Laico contro la mancanza di risorse della Regione


La protesta del Polo Laico contro la mancanza di risorse della Regione
"IL PRONTO SOCCORSO SOLO GRAZIE AI SOLDI DEI VIGEVANESI”

“Abbiamo voluto far vedere alle tante autorità intervenute che c'è una parte di città che non si presta alle inaugurazioni farsa e che, avendo memoria, sa che il nuovo Pronto Soccorso è stato realizzato con i soldi dei vigevanesi”.
Luca Bellazzi, candidato sindaco del Polo Laico, era presente insieme ad esponenti della sua lista con uno striscione sul piazzale del nuovo Pronto Soccorso che recitava; “5,5 milioni di euro. Soldi Vigevanesi rimasti a Vigevano grazie al Polo Laico. Regione Lombardia quando investirà sul nostro ospedale?”.


“Ben due assessori regionali ci hanno fatto la grazia di venire ad inaugurare – spiega il candidato sindaco del Polo Laico – una struttura indispensabile per Vigevano ma che dopo il taglio del nastro chiuderà per poi riaprire ma a scartamento ridotto poiché l'organico attuale, come del resto in altri reparti, è insufficiente. Manca infatti il personale che Regione Lombardia non ha ancora messo a disposizione, mentre invece ha idee ben chiare sul ridimensionamento dell'Ospedale Civile di Vigevano”.
Una protesta organizzata anche per ricordare che è stato grazie alla vendita della cascina Mascherona di proprietà dell'Ospedale Civile, che sono stati reperite le risorse necessarie a realizzare il nuovo Pronto Soccorso. Una battaglia politica combattuta a suo tempo  dal Polo Laico, per la valorizzazione urbanistica della cascina e poi per vincolare il ricavato della vendita esclusivamente alla realizzazione della struttura ospedaliera di pronto intervento.

“Mi ha stupito, anche se poi non tanto – aggiunge Luca Bellazzi – che a far sentire la voce della città fuori dal coro della melassa politica ci fossimo solo noi del Polo Laico. Questo dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che la sola ed autentica lista civica che non ha paura a rivendicare le ragioni della città perché ha a cuore Vigevano e i vigevanesi è la nostra”.




mercoledì 4 marzo 2015

LA VIGEVANO DI DOMANI DEVE ESSERE EUROPEA

LA VIGEVANO DI DOMANI DEVE ESSERE EUROPEA 

L’asse Piazza- Castello- Sforzesca è un sistema urbanistico storico unico in Europa e da lì Vigevano deve ripartire per ridarsi un’identità forte. 

A sostenere questa nuova visione della città e del suo sviluppo sono stati gli architetti ed urbanisti Luca Perinotto e Massimo Giuliani che, insieme all’ex senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, hanno partecipato all’incontro “La rinascita cittadina fra partecipazione e urbanistica del riuso” tenutosi in Castello domenica 1 Marzo ed organizzato dal Polo Laico nell’ambito della serie “Riprendiamoci la città. Partecipando.” All'incontro ha partecipato un pubblico numeroso e attento.

“La nostra idea di fare di Vigevano un polo culturale e turistico europeo – spiega il candidato sindaco Luca Bellazzi – è stata confermata ricordando l’unicità urbanistica della nostra città. Così come gli strumenti operativi che noi indichiamo per realizzare questo progetto sono ad oggi quelli che consentono di reperire risorse e di avere una governance di pubblico e privato”.

Luca Perinotto ha insistito sul contenitore prestigioso per eventi costituito dalla Piazza, dal Castello e dal centro storico e ha invitato a considerare come strumento operativo le associazioni di partenariato pubblico privato (PPPE), società a capitale pubblico e privato che possono avere per oggetto la fornitura di un servizio pubblico o la realizzazione di una grande opera.

Nel suo contributo Massimo Giuliani ha invitato a puntare sul consumo zero di suolo e di attivare il risparmio energetico attraverso pompe di calore sotterranee, fotovoltaico, isolamento termico. Questo per ottenere forti risparmi e quindi liberare ulteriori risorse. Un’azione realizzabile politicamente per mezzo della riduzione degli oneri per gli interventi di riuso e la tassazione di opere che al contrario consumano suolo. 

Fiorello Cortiana ha apprezzato il concetto e gli strumenti di partecipazioni indicati nel programma del Polo Laico, dicendo che occorre puntare sul concetto di “open data” (comunicazione trasparente da Comune a cittadinanza), sulla accessibilità ma anche sul fatto che i dati devono essere comprensibili, sull’ascolto dei cittadini, su scelte condivise e sulla necessità di rendicontare quanto realizzato, perché ci si è riusciti e perché no.