Come anticipato pubblichiamo in rete i risultati del primo
incontro della serie "Riprendiamoci
la città - Partecipando".
Il primo dibattito si è svolto su tre tavoli
tematici: Arte e Cultura, Sociale, Ambiente.
Elenchiamo qui gli argomenti trattati, sotto forma di proposte raggruppate in modo da rispecchiare la
suddivisione tematica dei tavoli, anche se molte di esse risultano trasversali
rispetto a tale suddivisione.
Per ogni proposta suggeriamo degli
spunti per una discussione che auspichiamo il più partecipata possibile, qui in
rete e offline.
Le proposte pubblicate si riferiscono esclusivamente a quanto
discusso Domenica 5 Ottobre, non intendono essere esaustive e toccano solo alcuni
dei punti sui quali dovrà svilupparsi il dibattito sul futuro della nostra
città. Altri punti verranno discussi nei prossimi incontri della serie
"Partecipando" in programma.
SOCIALE
1)
DIALOGO E COORDINAMENTO
Si
è partiti dall'opinione comune che il primo problema dei servizi sociali stia
in un mancato riconoscimento da parte
del Comune (non solo da parte dell'ultima giunta ma da anni) e in una difficile comunicazione con il coordinamento oltre che una conoscenza
approssimativa del mondo dell'associazionismo vigevanese.
Si è proposta l'organizzazione di una piramide amministrativa che valorizzi o
rinnovi il ruolo del coordinamento già esistente.
Spunti di
discussione: la piramide amministrativa
come strumento per una
partecipazione del terzo settore alle scelte dell’amministrazione sul welfare?
Una consulta delle associazioni (organismo che potrebbe nascere dall’attuale
coordinamento e superarlo) con parere vincolante?
2)
CITTADELLA DEL SOCIALE
Creare una cittadella per le associazioni, cosi come per arte, cultura e sport, darebbe anche in questo ambito lo stesso significato di coordinamento, conoscenza reciproca, cooperazione, risparmio e recupero sociale e ambientale. Occorre valutare approfonditamente quali Associazioni effettivamente rientrino nel concetto di "ambito sociale". Il discorso potrebbe partire appunto dalla definizione di ciò che è "sociale".
Creare una cittadella per le associazioni, cosi come per arte, cultura e sport, darebbe anche in questo ambito lo stesso significato di coordinamento, conoscenza reciproca, cooperazione, risparmio e recupero sociale e ambientale. Occorre valutare approfonditamente quali Associazioni effettivamente rientrino nel concetto di "ambito sociale". Il discorso potrebbe partire appunto dalla definizione di ciò che è "sociale".
3) ANZIANI
Polarizzazione presso il De Rodolfi di tutto ciò che gravita intorno
al mondo dell'anziano, cosa che potrebbe essere supportata anche da una
valorizzazione del C.S.A. anche per l'organizzazione di eventi sociali e
meeting/conferenze.
Spunti di discussione:
il De Rodolfi sta sempre più prendendo
la forma del centro di riferimento anche
per quanto riguarda forme di assistenza domiciliare
specialistica e non. Si propone la costituzione
di un "albo" delle badanti e la presa in carico da parte della
struttura dell’espletamento delle pratiche relative alla messa in regola delle
stesse oltre che della loro formazione.
4) GIOVANI
Mancano luoghi aggreganti ed eventi
sociali/culturali. La proposta Cittadella dell'Arte presso Palazzo Riberia e
altri luoghi fisici come Circolab oltre che al recupero di alcuni spazi come
"sala prove" potrebbero favorire l'aggregazione.
Spunti
di discussione: Possono
diventare le "Cittadelle" proposte sopra (cultura, sport, sociale)
luoghi di aggregazione ma anche di formazione, dove l’Amministrazione possa
favorire l’incontro con l’impresa?
In generale:
RispondiEliminaCREARE UN UFFICIO PER LE MIGLIORI PRATICHE, realizzate da altri comuni.
Per esempio COMUNE DI FORLI' con:
UFFICIO COLLOCAMENTO ENERGIE
una vera e propria banca del tempo grazie a cui i cittadini possono scambiarsi dei servizi: si possono aiutare gli anziani a fare la spesa o a pagare le bollette,magari per avere in cambio qualche ora di baby-sitting, dare un passaggio in automobile a fronte di una piccola riparazione in casa o un aiuto per tenere in ordine il giardinaggio.
L’“Ufficio collocamento energie” funziona anche come “sportello sociale
autogestito” e offre agli abitanti che lo richiedono informazioni
personalizzate sui servizi e sulle prestazioni disponibili nel
territorio e su come accedere.
COMUNE DI NOVARA:
RispondiEliminaFONDAZIONE CIVICA
La Fondazione Comunità del Novarese è una “fondazione civica” che ha lo scopo di raccogliere contributi economici. È un collettore di risorse del territorio che si differenzia dalle fondazioni bancarie. Si tratta di una sperimentazione importante, perché riflette la volontà della comunità di dotarsi di un fondo costituito con risorse pubbliche e private. La Fondazione avrà in gestione il “Fondo civico di sostegno economico” su cui si basa il progetto Sicis.
Ltà della comunità di dotarsi di un fondo costituito con risorse pubbliche e private. La Fondazione avrà in gestione il “Fondo civico di sostegno economico” su cui si basa il progetto Sicis. Questa è una delle caratteristiche più significative del progetto e risponde ad un’esigenza forte di razionalizzazione e di finalizzazione delle poche risorse disponibili per il sociale.
PATTO DI INCLUSIONE SOCIALE
Individuati progetti individualizzati, cioè ritagliato sui bisogni effettivi della persone, viene costituito un vero e proprio “patto di inclusione sociale” tra l’operatore pubblico e l’utente: da un lato l’operatore si impegna a ad erogare il contributo, dall’altro l’utente mette a disposizione alcune ore del suo tempo in un lavoro individuato con il contributo orientativo della Provincia o delle associazioni di volontariato.
IN GENERALE:
RispondiEliminaIstituire UFFICIO BUONE PRATICHE per prendere spunto da quello che altri comuni fanno come ad esempio:
NOVARA - FONDAZIONE CIVICA
La Fondazione Comunità del Novarese è una “fondazione civica” che ha lo scopo di raccogliere contributi economici. È un collettore di risorse del territorio che si differenzia dalle fondazioni bancarie. Si tratta di una sperimentazione importante, perché riflette la volontà della comunità di dotarsi di un fondo costituito con risorse pubbliche e private. La Fondazione avrà in gestione il “Fondo civico di sostegno economico” su cui si basa il progetto Sicis.
Questa è una delle caratteristiche più significative del progetto e risponde ad un’esigenza forte di razionalizzazione e di finalizzazione delle poche risorse disponibili per il sociale.
NOVARA - PATTO DI INCLUSIONE SOCIALE
Quest’ultimo funziona nel modo seguente: sulla base del progetto individualizzato, cioè ritagliato sui bisogni effettivi della persona, viene costituito un vero e proprio “patto di inclusione sociale” tra l’operatore pubblico e l’utente: da un lato l’operatore si impegna a ad erogare il contributo, dall’altro l’utente mette a disposizione alcune ore del suo tempo in un lavoro individuato con il contributo orientativo della Provincia o delle associazioni di volontariato.
È importante sottolineare questo principio, rispetto alla gestione del fondo, e cioè che è l’assistente sociale a chiedere alla Fondazione, sulla base di ciascun patto di inclusione sociale, l’erogazione del contributo, nella sua fondamentale funzione di garanzia rispetto alla presenza del pubblico in questi delicati processi di contrasto alla povertà.
FORLI' - UFFICIO COLLOCAMENTO ENERGIE
Presso un quartiere residenziale sono state attivate: un banca del tempo locale – Ufficio Collocamento Energie”- una forma di welfare soft che interviene in aiuto ai servizi sociali; una biblioteca autogestita dai genitori; il progetto di recupero dell’ex istituto agrario, edificio dismesso che potrà essere gestito autonomamente dalla banca del tempo e altre associazioni e che potrà ospitare la biblioteca, ma anche un ufficio postale e alcuni servizi del Comune; il consorzio “Il triangolo dell’ortofrutta”, creato da 11 aziende agricole accumunate dalla scelta di bandire i concimi chimici e di promuovere la vendita a chilometro zero.
E infine, la costituzione di un comitato di quartiere aperto: chiunque può partecipare e, al fine di favorire il coinvolgimento della popolazione, le riunioni avranno luogo in sedi informali (bar, circoli, ecc)
interessante il patto di inclusione sociale. Non o capito se si avvale dei fondi messi a disposizione della fondazione descritta sopra
RispondiEliminaalcuni link e spunti di interesse e riflessione
RispondiElimina- http://www.paolocampanini.it/4-pilastri-che-definiscono-lorganizzazione-trasparente/
- SOCIAL IMPACT BOND (SIB): COSA SONO? Sono uno strumento finanziario innovativo attraverso cui investitori privati forniscono il capitale iniziale per la gestione di progetti sociali di natura preventiva dietro la garanzia, di uno o più enti pubblici, di elargire come remunerazione del capitale investito parte dei risparmi generati per le casse pubbliche dal successo dei progetti stessi. La remunerazione del capitale investito avviene solo se i programmi raggiungono gli obiettivi sociali concordati a monte.
I Social Impact Bond comportano il trasferimento del rischio di fallimento di un progetto sociale preventivo dal settore pubblico a quello privato, con il risultato che si attiva un circolo virtuoso in cui i risparmi generati dai programmi sociali di successo possono essere reinvestiti in altri programmi, liberando ulteriori risorse a beneficio della comunità.
AD ESEMPIO la Cassa di Previdenza degli Psicologi ha in corso un bando
- protocollo d’intesa tra OPL e Comune di Varese sul tema della psicologia sostenibile presentato a marzo del 2012
ALTRO LINK UTILE
RispondiEliminahttp://nicolapiccinini.it/psicologo-ansia-depressione-demenza/2014/11/